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18:25 venerdì 13 giugno 2025
Dua Lipa e Callum Turner si sono innamorati grazie a Trust di Hernan Diaz Il premio Pulitzer 2023 è stato l'argomento della prima chiacchierata della loro relazione, ha rivelato la pop star.
In dieci anni una città spagnola ha perso tutte le sue spiagge per colpa della crisi climatica  A Montgat, Barcellona, non ci sono più le spiagge e nemmeno i turisti, un danno di un milione di euro all’anno per l'economia locale.
Ai Grammy dal 2026 si premierà anche l’album con la migliore copertina È una delle tante novità annunciate dalla Record Academy per la cerimonia dell'anno prossimo, che si terrà l'1 febbraio.
Ronja, la prima e unica serie animata dello Studio Ghibli, verrà trasmessa dalla Rai Ispirata dall’omonimo romanzo dell’autrice di Pippi Calzelunghe, è stata diretta dal figlio di Hayao Miyazaki, Goro. 
Ogni volta che scoppia un conflitto con l’Iran, viene preso come ufficiale un account dell’esercito iraniano che però non è ufficiale Si chiama Iran Military, ha più di 600 mila follower ma non ha nulla a che fare con le forze armate iraniane.
L’unico sopravvissuto al disastro aereo in India non ha idea di come sia riuscito a salvarsi Dopo l’impatto, Vishwash Kumar Ramesh ha ripreso i sensi in mezzo alle macerie: i soccorritori l’hanno trovato mentre cercava il fratello.
L’Egitto sta espellendo tutti gli attivisti arrivati al Cairo per unirsi alla Marcia mondiale per Gaza I fermati e gli espulsi sono già più di un centinaio e tra loro ci sono anche diversi italiani.
Per ricordare Brian Wilson, Vulture ha pubblicato un estratto del suo bellissimo memoir Si intitola I Am Brian Wilson ed è uscito nel 2016. In Italia, purtroppo, è ancora inedito.

Big Fat Gypsy Weddings

30 Maggio 2011

Saltiamo i preamboli, per stavolta: in Inghilterra esiste una serie TV che si chiama Big Fat Gypsy Weddings. Tale serie è INCREDIBILE.

Va in onda su Channel 4, si presenta come un documentario, promette eccitanti rivelazioni sul conto dei traveller, i misteriosi e (fin qui) riservati nomadi semi-irlandesi. Quelli che vivono nelle roulotte, si sposano tra di loro, organizzano combattimenti tra cani, e di norma vengono additati al grido di ZINGARI LADRI. Una comunità che come massima rappresentazione pubblica aveva avuto Brad Pitt in Snatch. Poi qualcuno ha scoperto che i traveller celebrano matrimoni fastosissimi – parliamo di spose che arrivano in chiesa sulla carrozza di Cenerentola, indossando abiti con luminarie cucite nei risvolti – e ha fiutato l’affare. Risultato: sette/otto milioni di spettatori a puntata, libri e DVD arrivati nei negozi il giorno delle nozze Windsor (giusto in tempo per lo special My Big Fat Gypsy Royal Wedding), una manciata di programmi fotocopia annunciati per l’autunno. Evviva.

La ricetta non era così nuova, no. “Folklore” più “segreti” più “ragazze minorenni che devono sposarsi vergini ma vanno sempre in giro in hot pants” = un sub-Jersey Shore disegnato su una minoranza che aveva già abbastanza problemi (le leggi attuali obbligano molti traveller alla fissa dimora), con un meccanismo sempre più diffuso nel documentario non solo televisivo: gli “stili di vita alternativi” vanno presentati con un taglio da freak show, per meglio rassicurare lo spettatore nelle sue magre certezze. Gypsy Weddings, però, alza il tiro. E QUANTO. Imposta il tono medio sulla modalità commessa bianca altezzosa, e sceglie una voce senza corpo spalmata ovunque a mo’ di filo conduttore, che nella sequenza pre-titoli di testa dice tutto sullo sguardo con cui verrà giudicato l’insieme. Vi mostreremo la loro cultuuura – stacco sulle chiappe di bambine che ballano dopo una comunione, età media: terza elementare; ecco cosa ceeercano queste ragaaazze alla matura età di sedici aaanni – stacco su due traveller che dicono «voglio un marito fedele». Ma dopo le nozze di Barbie scatta la tragedia. Le donne vivono chiuse in casa, le figlie vengono tolte da scuola a undici, dodici, tredici anni, il divorzio è un tabù, il tasso di violenza domestica è stimato su «più del 50% delle famiglie». Classica tattica bastone/carota, insomma: venite per gli strascichi da dodici metri e le crisi di nervi alla Bridezilla, restate per la sbirciata alla schiavitù moderna a cui sono sottoposte queste poveriiine. Compreso il cosiddetto “rituale del grabbing” (cliccate e guardate da soli), presentato come «un’antica usanza zingara» a cui nessuno potrebbe mai opporsi. Uso le virgolette e il condizionale, perché, se il tuo sguardo è quello, io dubiterò di qualsiasi bruttura tu decida di mettere in scena.

Comunque sono contenta, perché senza Gypsy Weddings – oltre a coltivare alcune vaghe illusioni sulla multiculturalità del Regno Unito – forse non avrei mai scoperto che Channel 4 adesso è una versione più populista di Italia 1 (i break pubblicitari promettevano una sfilza di Corpi imbarazzanti e Bastoniamo i negozi che vi trattano male). E soprattutto che i traveller hanno un giornale online, Traveller Times, e sono MOLTO incazzati con la serie. Ne denunciano loro le falsità oggettive, gli errori di linguaggio (canzoni pseudo-gitane montate sulle feste degli irlandesi, per cui quella musica non significa nulla), la parzialità delle scelte (viene usata sempre la parola “zingaro”, ma i soggetti in campo quasi mai sono pescati tra i Rom inglesi, tre volte più numerosi degli irlandesi). Il bullismo verso i loro figli è schizzato al cielo, gli episodi di ostilità violenta anche. E i produttori pare abbiano rifiutato la consulenza di giornalisti e attivisti interni alla comunità, usando invece come personaggio ricorrente Thelma Madine, una sarta specializzata in abiti da sposa per traveller senza esserlo lei. Sarta, peraltro, sempre introdotta dalla voce fuori campo come la sarta Theeelma: non sia mai che una Commessa Bianca Altezzosa riconosca pari diriiitti a una che nella vita fa la sguaaattera.

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