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Siccome una creator l’ha “accusata” di essere transgender, Brigitte Macron porterà in tribunale il suo Dna per dimostrare di essere nata donna E vincere così la causa per diffamazione contro Candace Owens, creator dell'alt-right Usa che sostiene che la Première dame abbia cambiato sesso.
Israele vuole cancellare la sua versione degli Oscar perché ha vinto un film che parla di un ragazzino palestinese Anche perché, vincendo, The Sea è automaticamente candidato a rappresentare Israele agli Oscar quelli veri.
Il candidato della Francia all’Oscar per il Miglior film internazionale è un film ambientato in Iran, che parla di Iran e diretto da un iraniano Dalla Palma d’Oro a Cannes alla candidatura francese agli Oscar, il viaggio di Jafar Panahi attraverso le crepe della politica e del cinema
Sulla tv del ministero della Difesa russo c’è uno show fatto con l’AI che trolla i politici stranieri Macron con i bigodini rosa, Trump che parla di gabinetti dorati, von der Leyen in versione soviet: questo il meglio che la "satira" russa offre.
Il late show di Jimmy Kimmel è stato sospeso per dei commenti di Kimmel su Charlie Kirk Commenti che però Jimmy Kimmel non ha mai fatto.
Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.

Si potrà ascoltare Lucio Battisti su Spotify, finalmente

11 Luglio 2019

Gli album firmati da Lucio Battisti e Mogol dovrebbero arrivare molto presto su Spotify, Apple Music e le altre piattaforme di streaming a causa della liquidazione delle Edizioni Musicali Acqua Azzurra, ovvero la società che custodisce i diritti dei 12 album dell’artista prodotti dal 1969 al 1980.

La notizia è stata data dal Corriere della Sera che cita “fonti attendibili”: Gaetano Presti, il commissario nominato dal Tribunale di Milano, avrebbe comunicato alla Siae «l’estensione del mandato anche all’incasso dei diritti sul web». La causa, o il merito, è una causa civile fatta da Mogol agli altri soci della società (Mogol lo 9 per cento, la moglie Grazia Letizia Veronese al 56 per cento, la Universal Ricordi al 35) per “gestione troppo conservativa del catalogo”, ottenendo un risarcimento di 2,6 milioni.

Nel settembre 2018 era apparsa su Spotify una playlist pirata con 16 brani di Lucio Battisti tratti da diversi album, ma era durata soltanto poche ore, mancando qualsiasi ufficialità. La qualità dell’audio era molto scarsa e i testi presentavano strani errori di battitura: si poteva ascoltare “La collina deli ciliegi” o “Io te venderei”.

A marzo Ciao. Discoteca Italiana ha rilanciato la petizione su Change.org per la diffusione a mezzo digitale del catalogo di Lucio Battisti (l’avevamo firmata anche noi di Studio). «L’intero repertorio di Battisti», scrivevano, «oggetto negli anni di controversie circa le sue modalità di sfruttamento, non è ad oggi disponibile sulle varie piattaforme streaming. La rete, capace di diffondere un’opera intellettuale al di fuori dei suoi confini temporali e geografici, è tuttora orfana di uno dei più importanti capitoli della storia musicale italiana che rischia così di essere ignorato dalle nuove generazioni».

Battisti ha pubblicato, in carriera, 20 album, tutti registrati in studio. Il primo, Lucio Battisti, contenente canzoni come “29 settembre” e “Un’avventura”, uscì proprio nel 1969. Su Spotify, nell’attesa, potete ascoltare una bella cover “autorizzata” di “Ancora tu” interpretata da Róisín Murphy.

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