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Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.
La Casa Bianca non userà più il font Calibri nei suoi documenti ufficiali perché è troppo woke E tornerà al caro, vecchio Times New Roman, identificato come il font della tradizione e dell'autorevolezza.
La magistratura americana ha pubblicato il video in cui si vede Luigi Mangione che viene arrestato al McDonald’s Il video è stato registrate dalle bodycam degli agenti ed è una delle prove più importanti nel processo a Mangione, sia per la difesa che per l'accusa.
David Byrne ha fatto una playlist di Natale per chi odia le canzoni di Natale Canzoni tristi, canzoni in spagnolo, canzoni su quanto il Natale sia noioso o deprimente: David Byrne in versione Grinch musicale.
Per impedire a Netflix di acquisire Warner Bros., Paramount ha chiesto aiuto ad Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi e pure al genero di Trump Lo studio avrebbe chiesto aiuto a tutti, dal governo USA ai Paesi del Golfo, per lanciare la sua controfferta da 108 miliardi di dollari.
Sempre più persone si uniscono agli scream club, cioè dei gruppi in cui invece di andare dallo psicologo ci si mette a urlare in pubblico Nati negli Stati Uniti e arrivati adesso anche in Europa, a quanto pare sono un efficace (e soprattutto gratuito) strumento di gestione dello stress.
Dopo il furto dei gioielli, ora il Louvre è nei guai a causa delle infiltrazioni di acqua e degli scioperi dei dipendenti Le infiltrazioni hanno danneggiato 400 documenti della biblioteca del Dipartimento delle antichità egizie, confermando i problemi che hanno portato i lavoratori allo sciopero.

La scrittrice al Festival

Diario da Sanremo, parte III: incontro e intervista con Silvia Avallone, scrittrice e – per il Festival – membro della "giuria di qualità" (e affascinata da Gaga e Lorde, dice).

20 Febbraio 2014

Silvia Avallone è una persona molto cortese, forse un po’ timida, con le idee chiare. Silvia Avallone ha scritto due romanzi, due di quelli che si definiscono “grandi successi editoriali”, e con questi (soprattutto con il primo, Acciaio: il secondo, Marina Bellezza è uscito alla fine dell’anno scorso) ha vinto diversi premi importanti che elencare qui sarebbe un po’ prolisso, ma lei comunque li ha vinti ed è stata tradotta in un sacco di Paesi. In passato, ad una di queste premiazioni, è incappata nell’ineleganza di un conduttore famoso, ma lei ha sorriso e la brutta figura l’ha fatta lui.

Silvia Avallone sta arrivando a Sanremo perché quest’anno fa parte della “giuria di qualità”: un organismo che – per farla veloce – ha un ruolo importante, perché nella fase finale avrà un peso non da poco per stabilire la classifica del Festival. La giuria di qualità la presiede il regista Paolo Virzì, e con la Avallone ne fanno parte anche Giorgia Surina, Silvio Orlando, Paolo Jannacci, l’editore musicale Piero Maranghi, Aldo Nove, Lucia Ocone, Rocco Tanica e la violinista Anna Tifu.

Da Silvia Avallone ti aspetteresti precisione, e infatti lei precisa lo è: accenna un “buonasera” dandoti del lei, accetta il tu, e poi, garbata ma sicura, risponde alle domande.

Francesco Caldarola: La scrittrice al Festival.

Silvia Avallone: (ride) Beh, se dicessi che me l’aspettavo..

FC: Come ha funzionato? Ti ha chiamato Virzí?

SA: No, la redazione del Festival, ha fatto tutto la redazione. Figurati io..ma ho risposto subito sì, mi è sembrata una cosa divertente.

FC: Ma scusa: tu il Festival lo guardi?

SA: Certo!

FC: Figurati se dicevi il contrario.

SA: No, davvero. Credimi, a me la musica piace.

FC: Ma tipo?

SA: Sono affascinata dalle icone: Rihanna, Lady Gaga, Lorde…

FC: Ah, vedi?!

SA: Sì, le guardo e mi chiedo quale dolore umano possa stare dietro queste visibilità imponenti, ne resto affascinata.

FC: Accidenti.

SA: Sì, credimi, è così. Anche dal Festival sono affascinata: mi chiedo come possa calamitare queste attenzioni, come continui ad essere l’appuntamento nazionale per antonomasia.

FC: La protagonista di Marina Bellezza vuole vincere il Festival.

SA: Ci ho pensato subito quando mi hanno telefonato: ho pensato al potere dei libri, dei personaggi. Diciamo così: ci vado un po’ anche per lei, se lo merita.

FC: Acciaio invece parla di realtà operaia. E operai erano anche i due che hanno minacciato di buttarsi dalla galleria la prima sera.

SA: Sì, sono rimasta molto colpita. Guarda: io scrivo sempre per reazione al momento storico.

FC: E che momento era quando scrivevi?

SA: Il lavoro sembrava fosse dimenticato, era il 2008. Ora invece tutti i giorni ascoltiamo dei bollettini di guerra, la realtà ha rotto gli argini.

FC: Nel secondo libro, invece, guardi avanti, cerchi soluzioni, vie d’uscita.

SA: Provo a raccontare il coraggio disperato di chi ce la vuole fare.

FC: Una protagonista vuole andare a X-Factor, l’altro in malga.

SA: Sì, sono pionieri, esempi: una della visibilità e l’altro dell’invisibilità.

FC: Sei un’intellettuale, una scrittrice famosa.

SA: No, guarda: io sono una che ha scritto due libri.

FC: Due libri di successo, che ti impongono un ruolo. Anche una missione, te la senti?

SA: No, io interpreto questo ruolo, se davvero c’è, in modo votato alla libertà, non alla militanza.

FC: È una critica a chi è militante?

SA: No, figurati, ma io testimonio con le mie storie, ho un’idea etica del mio lavoro.

FC: Modelli?

SA: Mah, tanti. Pasolini, la Morante..

FC: Pasolini si schierava.

SA: Sì, ma col coraggio di rivedersi, di mettersi in discussione.

FC: Ripeto: Pasolini si schierava.

SA: Ma certo, anche io non ho un’idea della cultura come mondo a sé. Ad esempio mi piace andare nelle scuole, ascoltare le testimonianze, le storie, la vita.

FC: Masterpiece secondo te è un mondo a sé?

SA: No, io penso che sia prezioso ogni sforzo per ribadire l’importanza della lettura.

FC: E lo guardi?

SA: Certo, ci sono anche stata!

FC: Hai 30 anni, hai successo, sei impegnata ma non ideologica: sei renziana?

SA: (ride) Posso dire giudizio sospeso?

FC: Diciamolo.

Nell’immagine, frame video degli Statuto al Festival, 1992.

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