Profilo del nuovo direttore della Biennale d'arte di Venezia, che cantava "Loser" di Beck e oggi è dove voleva arrivare. A New York, in prima fila.
Ecco cosa trovate nel prossimo numero della rivista, tra poco in edicola e libreria: le firme, le storie, le interviste, le fotografie e le recensioni.
Breve commiato a Roberto Di Matteo, cacciato dopo nove mesi di vittorie, e una fama già indelebile.
Alcune cose che andavano scritte su queste primarie di centrosinistra proprio oggi sono state scritte su Il Post
Anche nei moderni device, l'iconografia è rimasta quella degli anni '80: cornette telefoniche, cartelle, fogli: la "desktop metaphor" si evolverà?
Renato Nicolini e la mitologia del Grande Raccordo in un documentario di Gianfranco Rosi: un anello che non si deve comprendere, ma amare.
Quattro video dei Toy, la band ospitata da Studio in Triennale nella giornata di sabato. Tutti provenienti dal primo omonimo album.
Una serie di video in mostra a Milano ripercorre la storia di una delle più grandi istituzioni dell'arte contemporanea europea: il Portikus di Francoforte.
Affleck, ormai acclamato regista nelle sale con Argo. Ma ve lo ricordate davanti alla cinepresa? Parabola (discendente) dell'ex belloccio d'America.
Con quella che il mondo della moda considera l'acquisizione dell'anno, l'emiro al-Thani ha comprato il brand italiano. Tutt'altro che casualmente.
Miuccia Prada, l'overdressing iperrealista e il minimalismo. Slalom tra le nuove collezioni di moda in odore dell'onnipresente austerity.
Spesso accusata dal resto di Israele di essere menefreghista, una "bolla" estranea al conflitto, la città ora è sotto il tiro dei razzi palestinesi. Ma resta sempre Tel Aviv.
Un incontro a più voci sulle opere che ci consentono di comunicare e muoverci, sempre più importanti e in evoluzione in tempi di Rete globale.
Notizie sulla mostra (in corso) che ispira uno dei panel di Studio in Triennale, tutto dedicato all'evoluzione dell'idea di infrastruttura.