Cose che succedono | Cronaca

Perché il terrorismo suprematista ci riguarda tutti e può crescere molto

Intorno alle 15 (circa le 3 di notte in Italia) il 28enne australiano Brenton Tarrant si è filmato mentre commetteva una strage in una moschea di Christchurch in Nuova Zelanda. Il video, registrato con una GoPro montata sull’elmetto, sembra un videogioco sparatutto. Nella realtà l’attentato condotto insieme ad altri 3 terroristi ha coinvolto due moschee e ha provocato 49 morti e 48 feriti (dati in continuo aggiornamento sul Guardian). Oggi giornalista del New York Times Wajahat Ali – che pochi mesi fa aveva scritto un articolo da titolo “Deradicalizing White People – ha pubblicato su Twitter un thread nel quale spiega perché il terrorismo suprematista ci riguarda tutti e può crescere molto: «Permettetemi di spiegare rapidamente perché la sparatoria della moschea di Christchurch colpisce molti di noi, non solo le comunità musulmane. Se il manifesto del terrorista e il feed dei social media sono accurati, l’attacco è stato ispirato da un’infrastruttura ideologica di destra che prospera e recluta online. Il terrorista ha scritto un manifesto, proprio come fece Anders Breivik».

80 pagine di deliri razzisti non gli bastavano: Tarrant ha scritto anche sui caricatori delle armi che ha usato per sparare. Nell’elenco dei nomi dei suoi miti c’è anche quello di Luca Traini, l’estremista di destra autore dell’attacco contro i migranti compiuto l’anno scorso a Macerata. «Come Breivik», continua Ali, «Tarrant vuole punire musulmani e immigrati per aver presumibilmente invaso la sua terra, vuole vendicarsi. Si noti il linguaggio di “invasione” – suona familiare? Dovrebbe. È stato usato contro immigrati e musulmani (midterm del 2018, Stati Uniti). Ha lasciato dietro di sé un video, ha scatenato la sua furia in diretta con una telecamera in testa, come nel videogioco in prima persona DOOM. Lo ha condiviso su siti dei social media. Vuole essere conosciuto. È un eroe, un martire, l’unico abbastanza coraggioso da fare ciò che gli altri non fanno per salvare la civiltà “occidentale”».

Nel thread Ali riporta una serie di esempi recenti (dall’attacco di Charlottesville ai consigli di lettura razzisti di Steve Bannon) e conclude: «Abbiamo a che fare con uomini arrabbiati e scontenti, per lo più bianchi, che trovano in questi gruppi estremisti uno scopo e una comunità che fornisce loro una narrativa eroica attraverso l’ideologia violenta della supremazia bianca. Stanno salvando la civiltà liberandosi di tutti noi. È come un Isis bianco. Le vittime non sono solo musulmani, ma anche ebrei, immigrati, rifugiati, neri, sikh, latini e donne (odiano le femministe). È un assolutismo a somma zero. Nessun’area grigia. Proprio come nell’Isis. Questi gruppi stanno aumentando negli Stati Uniti e in Europa. I loro messaggeri sono al governo».