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15:16 lunedì 17 novembre 2025
Vine sta per tornare e sarà il primo social apertamente anti AI Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha deciso di resuscitarlo. A una condizione: sarà vietato qualsiasi contenuto generato con l'intelligenza artificiale.
C’è una app che permette di parlare con avatar AI dei propri amici e parenti morti, e ovviamente non piace a nessuno Se vi ricorda un episodio di Black Mirror è perché c'è un episodio di Black Mirror in cui si racconta una storia quasi identica. Non andava a finire bene.
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.

La mitica puntata del talk show condotto da Arbasino in cui Moretti e Monicelli litigano

23 Marzo 2020

Match andò in onda tra il 1977 e il 1978 su Rai 2 in 10 puntate. Il programma era condotto da Alberto Arbasino, uno dei più importanti scrittori italiani del secondo Novecento, morto oggi, il 23 marzo 2020, a 90 anni. L’idea del programma era tanto semplice quanto acuta: mettere a confronto due personalità della cultura con idee opposte. Il risultato fu una serie di confronti memorabili. Indro Montanelli e Giorgio Bocca, Susanna Agnelli e Lidia Ravera, Giorgio Albertazzi e Memè Perlini, Mario Monicelli e Nanni Moretti, passato alla storia.

Arbasino invitò il giovanissimo esordiente Nanni Moretti (24 anni) in occasione della prima messa in onda della sua opera prima, Io sono un autarchico. Moretti è evidentemente progressista e irriverente, mentre il maestro Mario Monicelli (62 anni e una trentina di film alle spalle), che aveva da poco finito di girare Un borghese piccolo piccolo con Alberto Sordi, mostra un attegiamento paterno ma per nulla accomodante, anzi. «Sei un buon regista che si è fatto una grande pubblicità», dice al giovane Moretti, mostrando una chiara intenzione di farlo tornare coi piedi per terra, «sei stato il press agent più straordinario che ci sia da quarant’anni ad oggi. Il tuo film (Io sono un autarchico, ndr) è grazioso, ma ti assicuro che è molto meno di quello che tu creda». Un altro momento notevole è quando Monicelli si dice che convinto che il tipo di cinema rappresentato dallo Squalo di Spielberg non avrà nessun futuro.

La puntata è uno scontro molto acceso tra due generazioni diverse, ma non scivola mai nel tipo di litigio furioso e ottuso a cui oggi siamo abituati. Riascoltare e rivedere questo importante incontro è un’occasione per ricordare il livello straordinario dei nostri intellettuali e del conduttore di questa trasmissione sui generis.

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