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21:35 sabato 13 dicembre 2025
Hbo ha svelato le prime immagini di Euphoria 3 ma della trama di questa nuova stagione non si capisce ancora niente Ben 13 secondi di video che anticipano la terza stagione, in arrivo nel mese di aprile, in cui si vedono tutti i protagonisti e le protagoniste.
Nel 2026 OpenAI lancerà una modalità di ChatGPT per fare sexting Sarà una funzione opzionale e disattivata di default, che rimuoverà i limiti attualmente imposti al chatbot sui prompt con contenuti sessuali.
Una ricerca ha dimostrato che la crescita economica non è più legata all’aumento delle emissioni di CO₂ E, di conseguenza, che la transizione energetica non è un freno all'aumento del Pil, neanche nei Paesi più industrializzati.
Reddit ha fatto causa al governo australiano per aver vietato i social ai minori di 16 anni La piattaforma è convinta che la legge anti soci isoli i minorenni e limiti la loro voce politica nella società, fornendo benefici minimi.
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è piena di turisti ma anche di soldati Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.

Hanno inventato delle app per dichiarare il consenso sessuale

11 Gennaio 2018

La più recente, ancora in via di sviluppo, si chiama LegalFling (vale la pena dare uno sguardo allo sgargiante sito web, dove gli slogan dell’app: «Get explicit about sexual consent» e «Safe sex redefined» emergono da un fondale fucsia-violetto). L’idea dei suoi creatori è quella di permettere ai partner in procinto di fare sesso di stipulare un accordo (valido a livello legale) in cui ci si dichiara entrambi consenzienti a fare sesso e nel quale viene assicurato che ognuno dei due rispetterà tutto ciò che l’altro è o non è disponibile a fare (c’è una sezione “Do’s and dont’s”, ovvero l’elenco delle pratiche contemplate e di quelle vietate). Così ha spiegato il Ceo Rick Schmitz: «Chiedere a qualcuno di firmare un contratto prima di fare sesso potrebbe risultare un po’ scomodo e strano. Con LegalFling basta uno swipe per essere sicuri che il tutto sia perfettamente legale». Come giustamente nota l’autrice di questo articolo pubblicato su Gizmodo, app come queste diffondono un’idea di consenso semplicistica e errata: un unico contratto che mette nero su bianco il sì o il no, una specie di checklist o lista della spesa, che dà per scontato che l’uomo sia totalmente privo della sensibilità necessaria a interpretare i segnali del contatto sessuale.

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I problemi di queste app sono tanti: dare il proprio consenso per una determinata azione sessuale, ad esempio, non significa che si sarà sempre disponibili a praticarla. Una persona, tra l’altro, dopo aver “firmato” il contratto, ovvero dopo aver selezionato “ok” con un semplice swipe, potrebbe cambiare idea e non avere più voglia di procedere con l’incontro sessuale. Certo, come si spiega nella pagina delle FAQ di LegalFling, è possibile ritirare il proprio consenso: «basta un singolo click». Ma come nota l’autrice dell’articolo, è abbastanza assurdo pensare che prendere il cellulare, aprire un’app e swipare “no” nel bel mezzo di un amplesso sia più facile che comunicare al partner il proprio disagio, anche con un semplice «mi dispiace, non mi va più». È evidente che tutto questo potrebbe facilmente trasformarsi in una trappola e annullare il valore di un’accusa di stupro, ad esempio, nel caso in cui la vittima avesse precedentemente selezionato “ok”. Con il proliferare di questo tipo di app (SaSie è forse la più conosciuta), possiamo iniziare a temere che i nostri incontri sessuali verranno sempre più filtrati e regolamentati dai nostri dispositivi. Uno scenario non molto lontano da quello delineato in Hang the DJil quarto episodio dell’ultima stagione di Black Mirror.

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