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18:37 mercoledì 17 settembre 2025
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.
Dopo i meme, i videogiochi, le carte collezionabili e gli spettacoli a Broadway, adesso l’Italian Brainrot arriva anche nei parchi giochi italiani Da fenomeno più stupido e interessante di internet alla vita vera, al Magicland di Valmontone, in provincia di Roma.

Un algoritmo può capire se una canzone è triste o allegra?

24 Aprile 2017

Come Amazon e Netflix, anche Spotify investe molto nelle recommendation, i suggerimenti fatti agli utenti in base ai loro gusti. L’algoritmo che gestisce i suggerimenti di Spotify è stato messo a punto da Echo Nest, una startup fondata nel 2005 ed acquisita nel 2014 dalla società: recentemente 1843, il magazine di lifestyle dell’Economist, ha fatto due chiacchiere con Glenn McDonald, il “data alchemist” di Spotify che insieme ad altri colleghi di Echo Nest lavora a quell’algoritmo (il titolo, ironizza la rivista, se l’è scelto da solo). McDonald ha spiegato che, per categorizzare i brani musicali, il suo algoritmo individua una serie di variabili, come per esempio il volume, il ritmo e, soprattutto, un valore che chiamano «valenza emotiva», ovvero la collocazione nello spettro che va dalla tristezza alla felicità: più una canzone è allegra, maggiore è la sua valenza emotiva, mentre le canzoni tristi hanno una bassa valenza emotiva.

algoritmo canzoni

Resta da chiedersi, però, come faccia un algoritmo a capire se una canzone è allegra o triste. La risposta è che, da solo, non può: infatti c’è stato bisogno di un input umano. «Per programmare l’algoritmo, dei volontari umani hanno ascoltato coppie di canzoni, dopodiché veniva chiesto loro di indicare quale delle due li rendeva più tristi e quale invece li rendeva più di buon umore», spiega il magazine. A questo punto, «gli input umani sono stati trasmessi al computer, per insegnargli come analizzare le canzoni da solo». Va fatto notare, tuttavia, che la valenza emotiva non è l’unico degli elementi utilizzati dall’algoritmo di Spotify per determinare se una canzone è triste e allegra. Un altro consiste nell’analizzare la presenza di eventuali parole negative, come “solitudine” oppure “odio”.

Design Centre di Londra, 1972 (Peter King/Fox Photos/Getty Images)
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