L'immagine, pubblicata e poi cancellata dai social di Kojima, ha fatto arrabbiare prima gli utenti turchi, poi quelli italiani, per motivi abbastanza assurdi.
Anche Alexa ha imparato a parlare in corsivo
Se avete TikTok vi sarete senz’altro già imbattuti in qualche video in cui a parlare in corsivo non solo le solite ragazzine, da Elisa Esposito alle “radical chic” capitanate da Lucrezia Lugli, ma Alexa in persona (e se ancora oggi non sapete cos’è il corsivo, arrendetevi: prima o poi vi toccherà venire a saperlo, aiutatevi leggendo questo articolo). Quello in cui Alexa parla in corsivo, però, non è uno dei soliti montaggi di TikTok: è tutto vero. Se anche voi siete in possesso di un’assistente vocale Amazon, potete verificarlo subito. Basta dire: «Alexa parla in corsivo». E lei vi risponderà: «Ma certio amïoooo, ho studiatœ, e ora sono tra i migliori alunnœ. Seguo tutte le lezioni di corsivœ e non vedo l’ora che arrivi la prossima verificæ».
@martima27 Che dire #corsivo #amio #parlareincorsivo #fyp #perte #alexa #amazon #amazonalexa ♬ suono originale – Martina
A quanto pare Alexa non è “nata imparata”. Girano dei video che dimostrano come qualche giorno fa, alla stessa domanda, l’assistente vocale rispondeva: «Non ci riesco proprio, amio. Seguo tutte le lezioni di corsivo (sicuramente quelle di Elisa Esposito, ndr), ma non ho superato l’esame», aggiungendo una riflessione un po’ polemica: «E io che pensavo che nel 2022 ci sarebbero state le macchine volanti. Altro che corsivo, amio». Nonostante l’atteggiamento un po’ snob, pare si sia allenata, perché adesso risulta in grado di pronunciare le parole finali della frase nel modo giusto.
Etsy Witches, witchtok, gli antri su Instagram e le fattucchiere di Facebook. Per quanto maldestre e talvolta in malafede, le streghe online ci dicono come sta cambiando il nostro rapporto con internet e con la realtà.
Il caso SocialMediaGirls scoppiato in seguito alla denuncia della giornalista Francesca Barra è solo l'ultimo di una ormai lunga serie di scandali simili. Tutti prova del fatto che se non regolamentata, la tecnologia può solo fare danni.