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I servizi segreti britannici hanno lanciato un sito sul dark web per reclutare nuove spie Si chiama Silent Courier e, nelle intenzioni dell'MI6, dovrebbe servire soprattutto nella guerra d'intelligence con la Russia.
Visto che i ghiacciai si stanno sciogliendo, adesso la Cina usa il Polo Nord per farci passare le navi da carico Sembra assurdo, ma è convenienza: la rotta artica è più breve del 40 per cento e presenta molte meno incertezze geopolitiche.
La vedova del creatore di ER vuole portare i produttori di The Pitt in tribunale per aver copiato ER Sherri Crichton, moglie di Michael, sarebbe pronta a far causa al medical drama Hbo, fresco vincitore agli Emmy come Miglior serie drammatica. 
Luca Guadagnino si è proposto a Julia Roberts come regista del sequel de Il matrimonio del mio miglior amico Roberts ha confermato che il progetto esiste e Guadagnino si è subito offerto volontario come regista. 
I Mind Enterprises, il duo italodisco diventato famosissimo grazie ai social, suonerà al prossimo Coachella Dopo un'estate in cui sono apparsi nei feed di praticamente tutti, adesso la definitiva consacrazione sul palco del Coachella.
Il caso del cadavere di una 15enne ritrovato nella Tesla abbandonata del rapper D4vd è diventato l’ultima fissazione degli impallinati di true crime La vittima, Celeste Rivas, aveva 15 anni. Il rapper sta collaborando con le autorità. Al momento queste sono le uniche certezze di questa storia.
Tutte le recensioni di Una battaglia dopo l’altra di Paul Thomas Anderson dicono la stessa cosa: è un capolavoro Il film, con protagonista Leonardo DiCaprio, arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 25 settembre.
Siccome una creator l’ha “accusata” di essere transgender, Brigitte Macron mostrerà in tribunale il suo Dna per dimostrare di essere nata donna E vincere così la causa per diffamazione contro Candace Owens, creator dell'alt-right Usa che sostiene che la Première dame abbia cambiato sesso.

Perché ci imbarazziamo per gli altri

28 Febbraio 2017

È una sensazione che abbiamo provato tutti: posti davanti a qualcuno che si mette in ridicolo, ci sentiamo male per lui. Capita per esempio quando ascoltiamo un oratore che tiene un discorso particolarmente autoreferenziale, o quando uno dei nostri amici fa una gaffe senza accorgersene: vorremmo quasi scomparire, anche se l’umiliazione in realtà non ci riguarda. In inglese talvolta si utilizza l’espressione “secondhand embarrassment” per descrivere questo genere di situazioni. In tedesco invece c’è un vocabolo specifico per indicare questa reazione, “Fremdscham”, o “imbarazzo per procura”.

Dunque non sorprende che sia stata proprio una squadra di ricercatori tedeschi a indagare sulle sue origini. Quattro neuroscienziati dell’Università di Marburgo hanno condotto una serie di studi su questa sensazione, scoprendo che l’imbarazzo per procura è strettamente collegato all’empatia: quando ci sentiamo in imbarazzo per gli altri, infatti, vengono attivate le stesse sezioni del cervello che vengono attivate quando partecipiamo di una sofferenza altrui; inoltre le persone che tendono ad avvertire maggiormente l’imbarazzo per procura sono anche quelle più empatiche.

imbarazzo

La ricerca è stata pubblicata in un paper del 2011, intitolato “Your flaws are my pain: linking empathy to vicarious embarrassment”. Però se n’è tornato a parlare in questi giorni: in un articolo su Science of Us, il blog del New York, Melissa Dahl ha fatto qualche riflessione sulle implicazioni della ricerca tedesca in occasione dell’incidente della notte degli Oscar. Com’è noto, infatti, i presentatori hanno annunciato il vincitore sbagliato per la categoria di miglior film, mettendo in imbarazzo se stessi, il cast della pellicola erroneamente premiata. In molti hanno descritto la scena come “difficile da guardare” e un “secondhand embarrassment”: mentre guardavamo gli Academy Award, sostiene la giornalista, nei nostri cervelli accadeva precisamente quanto descritto dai neuroscienziati di Marburgo.

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