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Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.

Un Natale deduttivo

Ovvero perché il secondo film su Sherlock Holmes è solo un antipasto di un'eccellente miniserie BBC da stasera su Italia 1

22 Dicembre 2011

Del fallimento (momentaneo) del cinepanettone è stato già scritto qui dove si è cercato anche di capire il perché e il percome. Argomento archiviato, quindi.

Chi ha beneficiato di tale debacle è stato “Sherlock Holmes. Gioco Di Ombre”, secondo film di Guy Ritchie con l’affiatata coppia Downey jr./Law in una nuova avventura dell’ispettore Sherlock Holmes e del suo fedele assistente John Watson.

Il film è ancora una volta la versione steampunk fracassona con la regia adrenalinica di Ritchie e con un gigionissimo Downey Jr., così infallibile, spiritoso e arrogante da renderlo più vicino a Lupin III che al personaggio del romanzo. Cameratismo maschile, sottotesto queer e un paio di scene madri eccellenti. Niente di indimenticabile… ma ricordate forse qualche film di Natale indimenticabile?

Però il motivo per cui sto scrivendo questo articolo è semplicemente un augurio che, sulla scia di questo “fenomeno Holmes”, centinaia di migliaia di persone si sintonizzino questa sera alle 21:00 su Italia Uno (Italia Uno?! Sì). La rete giovane di Mediaset, con un tempismo strategico che non si ricordava dai tempi dei Simpson o di Buffy l’ammazzavampiri, ha deciso infatti di mandare in onda Sherlock, serie BBC dal formato bislacco (tre episodi di 90 minuti).

Sulla carta sembrerebbe l’ennesima rivisitazione un po’ furbetta del romanzo di Doyle e invece è una delle trasposizioni più fedeli, intelligenti ed entusiasmanti mai messe in scena, e in più è ambientata ai giorni nostri. Non è una vera e propria modernizzazione del romanzo vittoriano: nonostante l’uso narrativo funzionale del Blackberry e dei blog e la tinta glamour (Holmes è in perfetto stile urban-elegante con il suo cappotto Belstaff), la serie – o, per meglio dire, i tre film tv – cattura perfettamente lo spirito originale dei romanzi. Alcune scene poi, come ad esempio il primo incontro tra Holmes e Watson, sono fedelissime ai racconti dello scrittore. Lo scenario è una Londra notturna non scontata, non turistica e a modo suo irriconoscibile,  ma sono sopratutto la scrittura e le interpretazioni a fare la differenza.

La serie è stata prodotta e scritta da Steven Moffat, celebre per aver sceneggiato gli episodi più brillanti di Doctor Who (longeva serie britannica di gran culto) ma anche di Coupling, e da Mark Gatiss, componente del quartetto comico The League of Gentlemen. Insomma, scrittori capaci che infarciscono i dialoghi di battute brillanti e one line memorabili: anche il sottotesto gay – Holmes e Watson vivono nello stesso appartamente, anche nel romanzo di Doyle – viene trattato con soluzioni sagaci e mai banali.

Benedict Cumberbatch – visto già al cinema in Espiazione (Atonement) – è semplicemente perfetto a far vivere uno Sherlock Holmes personaggio totalmente sociopatico ma con una fredda e geniale capacità deduttiva. Straordinario anche Martin Freedam nell’interpretare un Watson finalmente non più tonto da macchietta, ma con una presenza magnetica e di complemento al protagonista.

Che altro dire… è forse la migliore serie del 2010 (l’anno in cui uscì) e con un episodio pilota da standing ovation.

Unico limite e rischio: la traduzione italiana. Che non è un compito facile, ammettiamolo. Ma se riescono a mantenere fedeltà almeno nel 70% dei dialoghi, possiamo essere soddisfatti.

Il primo gennaio 2012 andrà in onda su BBC1 il primo episodio – dei tre previsti – della seconda stagione.

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