Attualità
Cos’è successo nel Super Tuesday
Dominano senza stravincere Hillary Clinton fra i democratici e Donald Trump fra i repubblicani. La calcolatrice resta protagonista delle primarie Usa.
Sopravvivere al Super Tuesday senza una calcolatrice è impossibile, e questo già racconta molto della campagna elettorale americana, fatta di calcoli forsennati e disperati per vedere se l’attesa finisce subito, e quando, e soprattutto come. Il senso della nottata elettorale, gli stati del sud americano al voto, è che non è ancora finita qui: tenetevi stretta la calcolatrice perché servirà moltissimo. Anche se il percorso di Donald Trump continua a essere il più sicuro e ricco (di delegati): lo showman ha vinto sette stati, il senatore texano Ted Cruz tre, e il senatore della Florida Marco Rubio uno.
Tra i democratici si sta delineando la nomina di Hillary Clinton, sempre senza troppo slancio come è disgraziatamente il suo destino in queste primarie, pur se Bernie Sanders non molla e anzi stravince nelle roccaforti liberal (il suo Vermont e il Massachussets). Tra i repubblicani, invece, ancora non si sa: Donald Trump fa una grande incetta di stati, va in Florida a festeggiare guardando avanti (di fianco c’è il suo nuovo “pal”, il governatore Chris Christie che lo ha endorsato per primo e tra tante polemiche: sei giornali del New Jersey gli chiedono di dimettersi. Comunque, Christie aveva l’espressione meno convinta di sempre), ma tra i sistemi elettorali proporzionali che garantiscono delegati agli inseguitori e qualche vittoria degli altri la corsa per la nomination è ancora aperta.
I numeri della nottata del Super Tuesday sono: 595 delegati in palio per i repubblicani, 865 per i democratici
Poco inspirational e molto concreta, fin troppo, la corsa presidenziale è fatta di numeri di delegati e di superdelegati, di sistemi elettorali locali, di conteggi puntuali, purtroppo non asettici come si vorrebbe, perché dietro a ogni numero ci sono sogni che si spengono e speranze che si rianimano, tante tantissime illusioni. I numeri della nottata del Super Tuesday sono: 595 delegati in palio per i repubblicani, 865 per i democratici. Per vincere la nomination, i repubblicani hanno bisogno 1.237 delegati. Per i democratici, il numero della salvezza è 2.382.
Con ancora alcuni conteggi da fare, Hillary viaggia molto in avanti, ha 577 delegati, di cui 486 conquistati durante il SuperTuesday. Bernie Sanders ne ha 386, di cui 321 vinti martedì. Tra i repubblicani, con ancora qualche decina di delegati da distribuire, Donald Trump guida la corsa con 316 delegati (234 conquistati martedì), Ted Cruz ha 226 delegati (209 conquistati martedì) e Marco Rubio ne ha 106 (90 conquistati martedì). John Kasick e Ben Carson, che hanno rispettivamente 25 e 8 delegati. Carson ha deciso di ritirarsi, ma un commentatore di Fox News dice: non ritiratevi mai, ora l’obiettivo è disperdere il più possibile il voto, così Trump non ottiene i delegati che garantiscono automaticamente la nomina.