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02:33 giovedì 1 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Hillary voleva mantenere le truppe in Iraq

19 Giugno 2014

Hillary Clinton avrebbe cercato di convincere Obama a non ritirare le truppe dall’Iraq. Lo rivela James Jeffrey, ex ambasciatore americano a Baghdad, in un’intervista a The Daily Beast.

Il ritiro delle truppe americane dall’Iraq è stato una dei cavalli di battaglia della prima campagna elettorale di Barack Obama. Una promessa poi mantenuta dal presidente americano, che tra il 2009 e il 2011 ha completato il rimpatrio delle forze armate statunitensi che erano di stanza nel paese mediorientale. Ora che, a tre anni di distanza, l’Iraq si trova nel caos più totale (per saperne di più leggi Cosa sta succedendo in Medio Oriente), qualcuno comincia però a domandarsi se non sia stato un errore. Soprattutto da destra: secondo i Repubblicani, l’Iraq si sta disintegrando per colpa del ritiro voluto da Obama: mentre su Slate il commentatore conservatore Reihan Salam scrive che «l’America non avrebbe mai dovuto lasciare l’Iraq».

Ma quale è stato il ruolo di Hillary Clinton, che in quel periodo era segretario di Stato? Ufficialmente Hillary ha sempre difeso le posizioni del presidente, anche se è noto che proprio sull’Iraq i due avessero opinioni contrastanti: nel 2002, quando era senatrice, Hillary aveva sostenuto la campagna militare voluta da Bush, cosa che poi Obama le avrebbe rinfacciato durante le primarie democratiche.

Una volta eletto, Obama l’ha nominata segretario di Stato, e i due hanno lavorato in tandem mettendo da parte i dissapori precedenti. Tuttavia, stando alle indiscrezioni dell’ambasciatore Jeffrey, pare che fossero in profondo disaccordo sul come gestire il dossier Iraq. Da un lato Obama e il suo staff vedevano nel ritiro delle truppe una promessa che non si poteva non mantenere. Dall’altro il dipartimento di Stato capitanato da Clinton temeva che le condizioni per il ritiro non ci fossero: «Hillary Clinton era molto decisa sul mantenere le truppe lì», ha detto il diplomatico. «Voleva rimanere in Iraq oltre il 2011»

Clinton, tuttavia, non ha mai confermato questa versione. Intervistata da Christiane Amanpour lo scorso martedì, ha difeso la linea di Obama e addossato la colpa del fallimento in Iraq al governo di Nuri al-Maliki.

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