Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
The Dog From The City


The Dog From The City è un cortometraggio prodotto dallo studio milanese YellowOffice e realizzato da Francesca Benedetto, Federico Bernocchi (che collabora con Studio) e Davide Rapp. Come specifica la sua descrizione, è un tentativo di descrivere la complessità dei rapporti fra la natura e la città.
Per farlo, i suoi autori si sono affidati a Sabbia, un cane di razza «Morkie, incrocio – o meglio: designer dog –
tra un maltese e uno yorkshire» (come lo descrive Bernocchi a Studio) lasciato libero di percorrere alcuni spazi pubblici di Milano (dai Navigli al parco Sempione, da Porta Nuova ai giardini di Porta Venezia). Il titolo del film contiene un riferimento a The Man from The Atom, un racconto breve scritto nel 1923 dall’autore americano G. Peyton Wertenbaker. L’espediente narrativo usato nel racconto è rappresentare il mondo dagli occhi di un uomo proveniente dallo spazio, rendendo così più evidente la sua immagine complessiva. Allo stesso modo, i creatori di The Dog From The City hanno voluto mettere in scena l’interazione tra l’ambiente urbano e natura circostante in maniera originale.
La ripresa di Sabbia che corre frontalmente all’obiettivo, sempre alla stessa velocità e con lo stesso passo, deforma anche il rapporto tra spazio e tempo: «Da una parte condividiamo la stessa prospettiva del cane, mentre dall’altra osserviamo Sabbia e il suo punto di vista come percepiti dall’esterno, creando così un orizzonte continuo in cui possiamo interpretare la città e la natura su livelli diversi», scrivono gli autori. Potete vedere il cortometraggio di seguito.

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