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16:36 mercoledì 9 luglio 2025
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.
Al Festival di Locarno verrà presentato Mektoub, My Love: Parte Due di Abdellatif Kechiche, il film che nessuno ha mai voluto proiettare È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.
Cosa dice Lena Dunham di Too Much, la sua nuova serie, che esce domani E, soprattutto, 13 anni dopo Girls. In un lungo profilo su Variety, Dunham ha raccontato cosa ha fatto in questi anni e quanto di lei c'è in questa serie.
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 
Per combattere i deep fake, la Danimarca garantirà ai suoi cittadini il copyright delle loro facce Il governo sta cambiando la legge sul diritto d’autore per proteggere impedire i "furti" di volti, corpi e voci.
I fan di Squid Game hanno odiato il finale della serie e quindi si stanno facendo i loro finali usando l’AI Sui social c'è già chi propone lo Squid Game dei finali di Squid Game, il vincitore diventa quello ufficiale.
Una delle ragioni del disastro causato dell’alluvione in Texas potrebbero essere state le troppe allerte meteo ricevute dalla popolazione Si chiama warning fatigue, cioè la tendenza a sottovalutare o ignorare un pericolo che viene segnalato troppe volte e troppo spesso.
Netflix ha annunciato la data d’uscita della serie di Stefano Sollima sul Mostro di Firenze E ha pure pubblicato il primo teaser trailer. Si parla già di una possibile prima alla Mostra del cinema.

Facebook è più “memorabile” della letteratura?

17 Gennaio 2013

Ricordare uno status update su Facebook è più facile di ricordare una frase di un romanzo: questa, almeno, è la conclusione di una squadra di psicologi della University of Warwick e di UC San Diego.

I ricercatori hanno preso un campione di 200 status postati su Facebook e li hanno mostrati, estrapolati dal contesto, a 32 volontari. Nello stesso esperimento, le stesse persone hanno visto anche 200 frasi estrapolate da altrettanti libri, sia di fiction che di non-fiction.

Il risultato? In media, i partecipanti all’esperimento ricordavano le frasi provenienti dai social media con una frequenza di una volta e mezzo superiore rispetto alle frasi estrapolate da un libro.

La spiegazione, ipotizzano i ricercatori, sta nel fatto che le frasi provenienti da Facebook sono più immediate, in quanto scritte (il più delle volte) di getto, e senza un processo di editing. «La scrittura che è più facile e veloce da produrre è anche più facile da ricordare», spiega la dottoressa  Laura Mickes (Warwick). «Più la scrittura è casuale e non-editata, più essa è “pronta” per essere memorizzata».

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