È il film che aprirà la Mostra del cinema di Venezia ed è uno di quelli che concorreranno al Leone d'oro. I primi dettagli sulla trama hanno sorpreso molti.
Tra i film candidati a rappresentare l’Italia all’Oscar per il Miglior film internazionale ci sono praticamente tutti i film usciti in Italia quest’anno
Tranne La grazia di Paolo Sorrentino, ma non per volontà: la sua assenza è solo una questione burocratica.

Anche in Italia è iniziata ufficialmente la lunghissima stagione degli Oscar 2026. L’associazione nazionale dell’industria cinematografica (ANICA) ha pubblicato ieri sul suo sito ufficiale l’elenco dei ventiquattro film italiani tra cui verrà scelto il candidato che rappresenterà il nostro paese alla prossima edizione degli Academy Award.
Nella categoria Miglior film internazionale infatti si sfidano le pellicole in lingue differenti dall’inglese, con un regolamento stringente e molto differente rispetto al resto della competizione. Ogni nazione infatti seleziona da sé il proprio candidato e lo presenta a un’apposita commissione che, dopo averne verificata l’idoneità, procede a una prima scrematura degli oltre 80 titoli che ogni anno vengono presentati. Da questa scrematura viene formata una long list composta da una decina di titoli, da cui poi si ricava la cinquina finale. La categoria Miglior film internazionale è da sempre molto combattuta e tende a sformare vincitori eccellenti, dato che di fatto è una sfida globale in cui ogni nazione seleziona il meglio della sua annata. Quali sono dunque le carte che l’Italia può giocarsi nel 2026, dopo che Vermiglio di Maura Delpero ha mancato la candidatura nel 2025 e invece Io capitano di Matteo Garrone l’ha centrata a sorpresa nel 2024?
La scelta del titolo da proporre è un’arte in sé, che ogni Paese rimanda alle sue commissioni dedicate. Oltre alla qualità bisogna tenere conto del rilievo internazionale che può fare da traino a una pellicola e darle visibilità: i passaggi ai festival, la presenza di interpreti amati al livello internazionale, premi vinti in kermesse di rilievo. Un candidato molto forte sarebbe ovviamente La Grazia di Paolo Sorrentino, presentato a Venezia e molto apprezzato dagli statunitensi, soprattutto per la performance di Toni Servillo. Il film però arriverà in sala a gennaio 2026, quindi fuori tempo massimo per entrare in lizza. I film scelti infatti devono avere avuto distribuzione in Italia o in un altro Paese (ma non gli Stati Uniti) nel periodo compreso il primo ottobre 2024 e il 30 settembre 2025.
Scorrendo la lista, tra titoli improbabili e registi di fama, si possono già azzardare alcune previsioni. La commissione probabilmente darà più peso ai film passati ai festival ottenendo una certa eco mediatica, il che favorirà Fuori di Mario Martone (film sulla turbolenta vita di Goliarda Sapienza passato a Cannes), il biopic su Eleonora Duse di Pietro Marcello e il documentario Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi, passato a Venezia e finito anche in palmares. Rosi poi ha un profilo di tutto rispetto, avendo vinto in passato i Festival di Berlino e di Venezia e avendo già rappresentato l’Italia agli Oscar. Probabilmente è il suo film ad essere favorito, anche se i giochi sembrano ancora apertissimi.
In un annata con tanti titoli stranieri già fortissimi sulla carta e con poche possibilità di ottenre la nomination, la commissione potrebbe decidere di premiare un film inaspettato. Per esempio Le città di pianura, passato in una sezione minore al Festival di Cannes e molto apprezzato dalla critica. Ha un profilo simile Familia di Francesco Costabile, uno dei film rivelazione dello scorso anno. Oppure si potrebbe puntare sul un film più tradizionale per tematiche e approccio, basato su un best seller molto letto anche all’estero, come Le assaggiatrici di Silvio Soldini.
La decisione della commissione di selezione verrà ufficializzata il prossimo 23 settembre, mentre il 22 gennaio 2026 l’Academy annuncerà le cinquine finali che concorreranno agli Oscar 2026. Ecco la lista completa dei 24 film selezionati:
Berlinguer. La grande ambizione di Andrea Segre
Diamanti di Ferzan Özpetek
Diva Futura di Giulia Louise Steigerwalt
Duse di Pietro Marcello
Elisa di Leonardo Di Costanzo
Eterno visionario di Michele Placido
Familia di Francesco Costabile
Follemente di Paolo Genovese
Fuori di Mario Martone
Hey Joe di Claudio Giovannesi
Il monaco che vinse l’apocalisse di Jordan River
Il nibbio di Alessandro Tonda
Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri
Il treno dei bambini di Cristina Comencini
L’amore che ho di Paolo Licata
L’orto americano di Pupi Avati
La vita da grandi di Greta Scarano
Le assaggiatrici di Silvio Soldini
Le città di pianura di Francesco Sossai
Le Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta di Gianluca Jodice
Napoli – New York di Gabriele Salvatores
Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi
Trifole – Le radici dimenticate di Gabriele Fabbro
Vittoria di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman

Come si costruisce un ecosistema editoriale che sfida le convenzioni e racconta la contemporaneità? Ne parlano Valentina Ardia, editor in chief, e Cristiano de Majo, direttore esecutivo, domenica 14 settembre, ore 12.