E che potremo vedere in streaming su Netflix, dove sarà disponibile dal 14 novembre.
OpenAI vuole portare il suo primo film animato fatto tutto con l’intelligenza artificiale al prossimo Festival di Cannes
Si intitola Critterz, è già in corso di realizzazione, ma il progetto di presentarlo a Cannes appare molto difficile.

OpenAI vuole provare a Hollywood e al mondo dell’intrattenimento che l’intelligenza artificiale può rivoluzionare il cinema e per farlo sta lavorando al suo primo film originale. S’intitola Critterz, è un film d’animazione e, come raccontato dal Wall Street Journal, l’intenzione sarebbe quella di presentarlo al prossimo Festival di Cannes. Per passare a Cannes però, da regolamento, bisogna essersi assicurati una distribuzione nelle sale francesi.
I numeri di Critterz sono importanti, soprattutto per la loro distanza dai tempi medi di lavorazione di un film d’animazione: nove mesi al posto dei tre anni che un progetto di questo tipo di solito, un budget di 30 milioni di dollari e una trentina di persone al lavoro per scrivere la sceneggiatura e creare bozzetti dei personaggi che fungeranno da prompt a ChatGPT per creare le sequenze animate. A capo del progetto c’è Chad Nelson, uno dei creativi di OpenAI, che un paio di anni fa aveva lanciato l’idea di un corto dedicato a delle creature silvane costrette a imbarcarsi in una grande avventura dopo che il loro villaggio veniva distrutto. Il corto, realizzato nel 2023 con DallE, è stato via via rifinito con le versioni successive del software e si può vedere nel sito ufficiale dedicato. Nel breve filmato facciamo la conoscenza di alcuni Critterz, pelosi ibridi di vari animali dall’aspetto tenero e buffo, mentre chiacchierano con un documentarista inglese che vorrebbe realizzare un film a loro dedicato. Alla sceneggiatura del lungometraggio, che espanderà questo soggetto, insieme a Nelson sta collaborando parte del team che si è occupato di Paddington in Perù, mentre ancora non si sa nulla degli attori che dovrebbero prestare la propria voce al progetto.
È evidente come Critterz sia la contromossa di OpenAI dopo che Hollywood, via sindacati degli artisti, ha implementato tutta una serie di regole per regimentare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sui set. Le major e i giganti dello streaming stanno già utilizzando l’AI, ma in maniera guardinga, preoccupati di suscitare le ire di star e creativi. Se OpenAI con Critterz ottenesse un buon riscontro di critica e pubblico, potrebbe forzare la mano verso un utilizzo più ampio dei suoi prodotti nella realizzazione dei film mainstream.
Il progetto però dovrà affrontare anche molte incognite, inoltrandosi in una terra inesplorata dell’intrattenimento. La prima è legata a come dividere eventuali ricavi del progetto tra i collaboratori umani che ci stanno lavorando, dato che i carichi di lavoro sono ovviamente differenti rispetto a un film animato tradizionale. C’è poi l’enorme problema relativo al copyright dell’opera: essendo generata da un’intelligenza artificiale, al momento Critterz non può essere protetto dalle leggi in materia, lavorando su uno sterminato corpus di dati e informazioni precedenti. Anzi: semmai potrebbe essere messa in dubbio l’autenticità dello Critterz, perché non è dato sapere se nell’animare le sequenze del film l’AI “prenderà spunto” da opere precedenti che sono state date in pasto più o meno lecitamente alla stessa intelligenza artificiale. Sono infatti in corso già alcune cause legali tra le major hollywoodiane e alcuni sistemi di generazione d’immagini e video con l’intelligenza artificiale accusati di aver utilizzato opere protette da copyright per l’addestramento delle macchine.

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