E il pubblico sembra aver molto apprezzato l'iniziativa, a giudicare dai commenti che si leggono su YouTube.
Il rebranding dell’Eurovision per il 70esimo anniversario non sta andando per niente bene
Il nuovo logo, soprattutto, non piace né ai fan né ai graphic designer, che già chiedono di tornare alla versione precedente.

La prossima edizione dell’Eurovision Song Contest sarà quella in cui la competizione compie 70 anni, una storia ormai lunga fatta di musica e camp. Un mix perfettamente sintetizzato dal Chameleon Heart, un cuore stilizzato che da anni campeggia al centro del logo della manifestazione, al posto della lettera v di Eurovision. Prima dell’adozione di questo logo, la consuetudine era quella di realizzarne uno ad hoc per ogni annata, influenzato anche dalla cultura del Paese ospitante.
It feels like there is not a single person on Earth that likes the new Eurovision logo more than the old one and I can definitely see why… pic.twitter.com/L1lssPnjQk
— Maria 🦋 (@_maria_polo_) August 18, 2025
I vertici dell’EBU (European Broadcast Union), organizzatore dell’evento, hanno pensato fosse arrivato il momento di un aggiornamento del logo, conservandone però il cuore (sia in senso letterale, cioè il segno grafico a forma di cuore, che figurato, cioè lo spirito giocoso), che caratterizza la scritta da tanti anni. È stato commissionato anche un font dedicato, chiamato Singing Sans, che riprendere lo stile grafico molto giocoso del precedente. Nonostante gli sforzi, però, il rebranding dell’Eurovision non sta andando come previsto, almeno a leggere i commenti all’annuncio su Instagram. Anzi, DesignTaxi ha raccolto una piccola selezione delle innumerevoli critiche mosse a questa nuova veste grafica della manifestazione.
Sums it up perfectly #Eurovision pic.twitter.com/Gp9lxWsnYT
— Bea from Ireland A.K.A Lesley Roy (@theBEAchannel) August 18, 2025
Le principali riguardano la perdita di equilibrio nel logo finale, ora interamente calligrafico, rispetto al predecessore dove c’era uno stacco armonico tra la parola Eurovision e il ben più sobrio font maiuscolo sans serif di “Song Contest”. Il nuovo logo conserva il cuore, ma lo rende 3D, vanificando dunque quella sintesi grafica che permetteva di re-immaginarlo come lettera-logo, trasformandolo in base alle necessità. La critica più puntuale però sembra essere quella degli utenti che sottolineano come questo logo, oltre che ad essere meno leggibile e meno bilanciato, racconta poco dell’identità della manifestazione, risultando più infantile che camp o kitsch, ovvero due caratteristiche distintive della direzione presa dall’evento, soprattutto negli ultimi anni.

Se ne sta parlando moltissimo dopo la denuncia della scrittrice Carolina Capria: il gruppo, a cui erano iscritti 32 mila uomini, è rimasto aperto e pubblico per 6 anni, sfuggendo a ogni moderazione.

Milioni scommessi sul fatto che Zelensky avrebbe o non avrebbe indossato un completo. E ora una accesissima discussione attorno alla domanda: ma è un completo, quello?