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14:57 giovedì 21 agosto 2025
È uscito il primo trailer di Good Boy, l’horror raccontato dal punto di vista di un cane Chi il film l'ha già visto dice che è bellissimo e che il protagonista, il cane Indy, meriterebbe un premio per la sua interpretazione.
È stato sgomberato il centro sociale Leoncavallo di Milano La polizia è entrata questa mattina alle 7:30, l'operazione verrà completata oggi, dopo più di 30 anni di contenziosi e 133 rinvii.
I Paesi africani chiedono (per l’ennesima volta) di cambiare la mappa del mondo perché in quella attuale l’Africa è troppo piccola Le 55 nazioni dell'Unione africana vogliono cestinare la mappa di Mercatore, vecchia di secoli, e sostituirla con una più moderna e realistica.
Uno dei tormentoni dell’estate giapponese è un canzone generata con l’AI e basata su un meme “Yaju & U” è la prima canzone interamente, esplicitamente fatta con l'AI a raggiungere un tale successo. Facile prevedere che non sarà l'ultima.
In Repubblica Ceca una politica si è ritirata dalle elezioni perché accusata di aver assoldato un sicario per uccidere un cane Margita Balaštíková, però, nega tutto: non ha mai voluto uccidere il cane, solo rovinare la vita al padrone, il suo ex marito.
Il prossimo film di Danny Boyle sarà un biopic su Rupert Murdoch Si intitolerà Ink e, stando alle indiscrezioni, a interpretare Murdoch sarà Guy Pearce.
Se gruppi Facebook come “Mia Moglie”, in cui uomini pubblicano foto delle compagne senza il loro consenso, rimangono aperti è anche per colpa dell’AI Se ne sta parlando moltissimo dopo la denuncia della scrittrice Carolina Capria: il gruppo, a cui erano iscritti 32 mila uomini, è rimasto aperto e pubblico per 6 anni, sfuggendo a ogni moderazione.
In Lituana gli studenti delle elementari e delle medie impareranno a pilotare droni per essere pronti in caso di invasione russa Agli studenti verrà insegnato a costruire e pilotare droni per aumentare il potenziale difensivo in vista di un potenziale attacco russo.

È stato sgomberato il centro sociale Leoncavallo di Milano

La polizia è entrata questa mattina alle 7:30, l'operazione verrà completata oggi, dopo più di 30 anni di contenziosi e 133 rinvii.

21 Agosto 2025

L’ultimo rinvio poco più di un mese fa: il 15 luglio lo sgombero del Leoncavallo, il più famoso centro sociale di Milano, era stato rimandato al 9 settembre. È stato il centotrentatreesimo rinvio, l’ultimo: questa mattina, con un’operazione iniziata alle 7:30, la polizia ha provveduto allo sgombero. Nel momento in cui le forze dell’ordine, assieme all’ufficiale giudiziario, hanno fatto irruzione, dentro l’immobile di via Watteau non c’era nessuno. L’operazione è ancora in corso e ci vorranno diverse ore prima di completarla. La polizia ha chiuso tutti gli accessi a via Watteau per consentire agli operai, incaricati dai proprietari dell’immobile, di sigillare i portoni d’ingresso.

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Non appena la notizia si è diffusa, diverse persone si sono radunate nelle vicinanze per protestare contro lo sgombero. Nel pomeriggio è prevista un’assemblea pubblica – luogo e ora non sono ancora stati precisati – organizzata dal Leoncavallo per discutere dell’accaduto e decidere come procedere. Al momento, nessuno cosa succedere da qui in poi. Da tempo sono è in corso una discussione tra il Leoncavallo e il comune di Milano per raggiungere un accordo e trasferire il centro sociale in un altro immobile in via San Dionigi, nella zona sud del Corvetto. La discussione, però, procede lentamente perché questo edificio necessita di lavori di bonifica a causa delle presenza di amianto, lavori che costerebbero almeno 300 mila euro.

Adesso dell’edificio di via Watteau riprende possesso la famiglia Cabassi, che da tempo porta avanti un contenzioso con il Comune di Milano. Questo contenzioso era giunto al termine nel 2024, quando la Corte d’appello di Milano aveva condannato il ministero dell’Interno – responsabile del mancato sgombero – a risarcire i Cabassi della cifra di tre milioni di euro. Il Viminale aveva chiesto quei soldi a Marina Boer, presidente dell’associazione Mamme antifasciste del Leoncavallo, l’unica ufficialmente registrata con la sede sociale presso l’ormai ex Leoncavallo (e quindi, tecnicamente, vittima dello sgombero).

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