«Davanti a uno Stato che sostiene un genocidio, cosa dovrebbero fare le persone per bene?», ha scritto sul Guardian, condannando la decisione del governo inglese.
Sally Rooney ha detto che donerà i proventi degli adattamenti Bbc dei suoi romanzi a Palestine Action
Lo ha scritto in un articolo pubblicato sull'Irish Times, in cui attacca (di nuovo) il governo inglese per le sue posizioni filoisraeliane.

«Se sostenere Palestine Action fa di me una fiancheggiatrice del terrorismo secondo la legge del Regno Unito, così sia. I miei libri, almeno per ora, sono ancora pubblicati in Gran Bretagna e sono ampiamente disponibili nelle librerie e persino nei supermercati». Ha un sapore vagamente fatalista l’articolo scritto da Sally Rooney sull’Irish Times, in cui la scrittrice ha annunciato che continuerà a sostenere l’associazione Palestine Action. Non solo a parole, ha precisato Rooney, ma anche e soprattutto economicamente. «Mi piacerebbe scrivere questa cosa anche in un giornale inglese, ma per come stanno le cose adesso farlo è illegale», spiega Rooney. Si riferisce a una storia che abbiamo già raccontato qui su Studio, cioè la decisione del governo inglese di perseguire penalmente Palestine Action in base al Terrorism Act, la legge anti terrorismo inglese. Secondo questa stessa legge, i “fiancheggiatori” delle organizzazioni “terroristiche” – definizione che, stante il testo del Terrorism Act, può essere usata per definire Rooney – rischiano fino a 14 anni di carcere.
Rooney ha alle spalle una lunga storia di dichiarazioni e gesti a sostegno della causa palestinese, a cui si aggiunge l’annuncio di queste ore. Dopo essersi schierata pubblicamente a difesa di Palestine Action, Rooney ha ora deciso di sostenerla anche economicamente. Due romanzi dell’autrice irlandese, Persone Normali e Parlarne tra amici, sono già diventati serie televisive con adattamenti curati dal Bbc. Per queste opere Rooney riceve regolarmente il pagamento dei residual, cioè dei diritti sulla trasmissione di adattamenti di cui detiene la proprietà intellettuale. La scrittrice ha annunciato pubblicamente che s’impegna a devolvere questi proventi presenti e futuri a Palestine Action, così da fornire un supporto economico continuativo all’associazione finita nella lista nera della autorità inglesi. Rooney, sempre nel suo articolo per l’Irish Times, invita dunque il governo inglese a perseguire penalmente anche Bbc e WH Smith, catena di negozi che vende i suoi libri, tra l’altro, anche nei supermercati.
Negli scorsi mesi infatti Palestine Action è stata messa al bando nel Regno Unito dopo un gesto di protesta di alcuni militanti, che hanno imbrattato di vernice rossa due velivoli della RAF dopo essere entrati illegalmente nella base di Brize Norton. Rooney aveva già condannato pubblicamente questa decisione del governo, sottolineando come le azioni dimostrative di Palestine Action siano sempre non violente. Rooney ha colto l’occasione di questo annuncio per muovere nuove critiche al governo inglese per la decisione di continuare a sostenere quello israeliano, con arresti e provvedimenti che hanno toccato anche importati voci della cultura. Rooney ha apertamente condannato, infatti, l’arresto della poetessa Alice Oswald, avvenuto proprio nel contesto di manifestazioni a sostegno di Palestine Action.

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