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Father Mother Sister Brother di Jim Jarmush ha vinto il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia A The Voice of Hind Rajab di Kawthar ibn Haniyya il Gran premio della giuria, Toni Servillo vince la Coppa Volpi per la sua interpretazione in La grazia, di Benny Safdie la Miglior regia con The Smashing Machine.
Marco Bellocchio girerà un film su Sergio Marchionne Le riprese inizieranno nel 2026 e si svolgeranno in Italia, Stati Uniti e Canada, i tre Paesi della vita di Marchionne.
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Lena Dunham ha annunciato la data di uscita del suo nuovo libro, Famesick Un memoir scritto nell'arco di sette anni che parla di «malattia, dipendenza e sofferenza amorosa».
A Broadway è arrivato il musical dell’Italian Brainrot e durante la prima ovviamente è successo di tutto Tung Tung Tung Tung Tung Tung Tung Tung Tung Sahur è stato arrestato, il pubblico l'ha presa male, la protesta è arrivata fino a Times Square.
Drake ha girato un lungometraggio in cui se ne va in giro per i luoghi di culto di Milano C'è anche la Bocciofila Caccialanza di via Padova, dove incontra Sfera Ebbasta.
Trump vuole cambiare il nome del ministero della Difesa americano in ministero della Guerra Non il più rasserenante dei messaggi per il mondo, il fatto che il segretario alla Difesa Pete Hegseth diventi segretario alla Guerra. 
Un quadro trafugato dai nazisti è stato ritrovato in Argentina grazie a un annuncio immobiliare È il "Ritratto di signora” del pittore italiano Giuseppe Ghislandi, meglio conosciuto come Fra Galgario.

Elon Musk non ha scelto di lasciare il Doge, è stato costretto a farlo

C'entra una legge che di fatto gli vieta di continuare a lavorare per l'amministrazione Trump, almeno fino all'anno prossimo.

24 Aprile 2025

Ci sono tre spiegazioni per la decisione di Elon Musk di «diminuire sensibilmente» il tempo che dedica all’ormai famigerato Department of Government Efficiency (Doge), lavoro al quale da ora in poi l’uomo più ricco del mondo ha detto che si dedicherà al massimo uno o due giorni alla settimana. La prima spiegazione è quella secondo la quale gli azionisti Tesla ad aver chiesto a Musk di lasciare perdere la politica e tornare a fare il suo lavoro (qualunque questo fosse). Da quando Musk ha stretto l’alleanza con Trump, le vendite di Tesla sono calate moltissimo in tutto il mondo, nell’ultimo trimestre gli utili sono scesi del 71 per cento, l’unica cosa che è aumentata sono gli atti di vandalismo con macchine Tesla e stazioni di ricarica.

La seconda spiegazione è quella di Elon Musk, che si può riassumere con una frase: il mio lavoro qui è finito. Secondo Musk, il Doge ha fatto quello che doveva fare. O, almeno, lui con il Doge ha fatto tutto quello che doveva fare. Sostiene, Musk, di essere ormai vicinissimo al traguardo del bilione, la cifra che si era prefissato di far risparmiare ai contribuenti americani tagliando tutte le spese inutili del bilancio federale (come sempre quando, si scrive taglio della spesa, si legge licenziamenti di massa). Ovviamente, questa è un convinzione che nutre Musk soltanto: tutti gli osservatori e analisti hanno detto e ripetuto che il Doge è lontanissimo dall’obiettivo.

La terza spiegazione è, probabilmente, quella giusta, quella vera. Come scrive Amanda Gerut su Fortune, il motivo per il quale Musk sta lasciando il Doge è che c’è una legge che lo costringe a farlo. Essendo stato “assunto” dall’amministrazione Trump con la qualifica di Special Government Employee, Musk deve rispettare una legge che impone a questi dipendenti speciali di lavorare per il governo per un numero massimo di 130 giorni all’anno. Il 30 maggio, data che Musk ha indicato come quella in cui lascerà il Doge, saranno passati esattamente 130 giorni dal 20 gennaio, primo giorno di lavoro di Musk alla Casa Bianca. C’è ancora una legge che persino il primo broligarca deve rispettare, dunque.

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