«Sappiamo tutti che le aziende stanno facendo il possibile per riproporre i loro marchi e le loro proprietà intellettuali più popolari a un pubblico più giovane. Ma non pensavamo che il marketing sarebbe iniziato già all’asilo», scrive Brian Welk su IndieWire, riportando la notizia che Disney è pronta a pubblicare un libro per bambini dal titolo A Is for Alien: An ABC Book. Pubblicato da Penguin Random House (qui un’anteprima della cover), il libro si baserà proprio sul classico di Ridley Scott del 1979, non proprio un film tra quelli che ti verrebbe in mente di mostrare a bambine e bambini di 4 o 5 anni.
«Nello spazio nessuno può sentirti ridacchiare» è una frase un po’ inquietante per cominciare una sinossi di un libro per bambini. Poi migliora: «Segui Ripley e il resto dell’equipaggio della Nostromo in un’avventura spaziale che introduce l’alfabeto dalla A alla Z. Con illustrazioni divertenti, questa rivisitazione spensierata dell’iconico film Alien delizierà i fan grandi e piccini, così come i collezionisti di Little Golden Book in tutto l’universo».
Il libro, illustrato dal Disney Storybook Art Team, si può già preordinare (è già entrato nella top 40 dei libri di narrativa su Amazon), costa 5,99 dollari e sarà disponibile a partire dal 9 luglio. La sua uscita precederà quindi quella di Alien: Romulus, il nuovo capitolo della saga diretto da Federico Álvarez (e non adatto ai bambini) che arriverà nei cinema americani il 16 agosto e avrà tra i protagonisti Cailee Spaeny, scelta anche da Sofia Coppola per la sua Priscilla. Nel 2025 dovrebbe arrivare anche la prima serie tv live-action di Alien, creata dallo sceneggiatore di Fargo, Noah Hawley.
È uno dei giovani festival più interessanti degli ultimi anni, perché mescola arti visive e cinema e ha un programma tanto selezionato quanto “estremo”. Ne abbiamo parlato con Sam Stourdzé, direttore dell’Accademia di Francia in Italia, che del festival è l’organizzatore.
È uno dei giovani festival più interessanti degli ultimi anni, perché mescola arti visive e cinema e ha un programma tanto selezionato quanto “estremo”. Ne abbiamo parlato con Sam Stourdzé, direttore dell’Accademia di Francia in Italia, che del festival è l’organizzatore.
