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Su internet la T-shirt dell’assassino di Charlie Kirk sta andando a ruba, anche a prezzi altissimi Su eBay sono spuntati decine di annunci in cui la maglietta viene venduta a prezzi che arrivano anche a 500 dollari.
In Corea del Nord sono aumentate le condanne a morte per chi guarda film e serie TV straniere Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, il regime di Kim Jong-un ora usa anche l'AI per perseguire questo grave crimine.
L’episodio di South Park che prendeva in giro Charlie Kirk è stato “cancellato” La decisione è arrivata dopo le proteste dei conservatori statunitensi, che accusano lo show di aver contribuito al clima d’odio contro Kirk.
La bandiera di One Piece è diventata un simbolo di protesta in tutto il mondo Prima in Nepal e adesso anche in Francia: la bandiera del manga di Eichiiro Oda è diventato il vessillo di tutti coloro che si ribellano ai governi.
Il video dell’omicidio di una ragazza ucraina a Charlotte, North Carolina, è diventato un’arma di propaganda di tutta la destra mondiale A partire, ovviamente, dal movimento Maga nel Stati Uniti, da Donald Trump in persona, fino all'Italia, a Matteo Salvini.
Le proteste di Bloquons tout in Francia sarebbero partite tutte da un post in un gruppo Telegram Un post neanche tanto recente: è apparso su Telegram a maggio ma è diventato virale negli ultimi giorni, subito prima e subito dopo le dimissioni di Bayrou.
C’è un nuovo uomo più ricco del mondo che ha superato Elon Musk grazie all’AI Si chiama Larry Ellison e ha scavalcato l'allievo-rivale grazie alla crescita record della sua Oracle, dovuta agli investimenti nell'intelligenza artificiale.
Due giorni prima dell’omicidio il magazine Jezebel aveva assunto delle streghe per mandare una maledizione a Charlie Kirk Con una nota all'articolo, l'editor della testata femminista si è trovato costretto a condannare l'accaduto.

Instagram ha deciso che l’account di Pornhub è bannato per sempre

29 Settembre 2022

Che Instagram non ami le nudità e il sesso è cosa nota: ci sono moltissimi esempi ormai di foto e illustrazioni di nudi artistici che sono stati rimossi dalla piattaforma perché violavano le (pudiche) linee guida della stessa. Quindi non c’è da stupirsi che il social abbia un rapporto piuttosto tormentato con il profilo di Pornhub. All’inizio di settembre, infatti, Instagram ha deciso di bannare – si pensava temporaneamente – l’account del più popolare sito pornografico del mondo, pare anche a causa delle pressioni di alcuni gruppi conservatori che considerano la pornografia uno strumento di corruzione delle giovani menti usato da Satana in persona. Sembrava una scelta momentanea, ma ora abbiamo scoperto che Pornhub si Instagram non tornerà mai più.

Come riporta Vice, un portavoce di Meta ha rivelato su Motherboard della scelta di chiudere definitivamente il profilo di Pornhub a causa di «ripetute violazioni delle linee guida di Instagram». Violazioni numerose e ripetute nel corso degli ultimi dieci anni, violazioni alle quali seguiva sempre una segnalazione di Instagram agli amministratori del profilo di Pornhub, segnalazioni alle quali seguiva sempre l’indifferenza. Instagram non ha specificato quali e quante delle linee guida siano state violate da Pornhub, ma è facile immaginare una violazione di praticamente tutte le indicazioni che la piattaforma fornisce in materia di contenuti per adulti. Secondo Dawn Hawkins, Ceo del National Center on Sexual Exploitation – una tra le organizzazioni che si sono sempre dette a favore del ban – il profilo Instagram di Pornhub promuoveva attivamente la pornografia (viene da chiedersi cosa dovrebbe proporre attivamente il profilo social di un sito pornografico) e pubblicava alcuni video (come quelli della serie “Next Career Goal”) che incoraggiavano le persone a intraprendere la carriera da pornostar.

https://twitter.com/Pornhub/status/1574863681854251014?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1574863681854251014%7Ctwgr%5E9220a64ecaf07d66006ed34fb3d135736f45769f%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.vice.com%2Fen%2Farticle%2Fdy74yw%2Finstagram-says-pornhubs-account-is-permanently-banned

Pornhub, comunque – che, come racconta Variety prima del ban aveva accumulato su Instagram 13,1 milioni di follower e 6.200 post – non è rimasto in silenzio e ha pubblicato una lettera aperta su Twitter, approvata da 63 tra registi, artisti, modelli e attivisti nel settore dell’erotico e della pornografia. Nella lettera ci sono un’accusa di ipocrisia rivolta a Instagram e Meta e una richiesta di spiegazioni: «Noi rappresentiamo i lavoratori dell’industria dell’intrattenimento per adulti che ormai da anni vengono penalizzati dalla maniera opaca, discriminatori e ipocrita con la quale Instagram applica le sue linee guida». Pornhub e coloro che difendono Pornhub sostengono che l’ipocrisia di Instagram stia nelle differenze di trattamento tra gli utenti: quando a pubblicare nudi integrali o parziali sono le star, l’applicazione della “legge” e non è mai così immediata e severa. «Kim Kardashian ha postato foto del suo fondoschiena, mostrandolo a tutti i suoi 330 milioni di follower, senza alcuna azione restrittiva da parte di Instagram».

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