Oggi l’Air Resources Board, ente del governo della California competente in materia di pulizia dell’aria, voterà per adottare una proposta avanzata dal governatore democratico dello Stato, Gavin Newsom, nel 2020: l’introduzione del divieto di vendere auto a benzina. L’intento della proposta di Newsom è ovviamente affrontare la crisi climatica che, negli Stati Uniti in generale ma in California soprattutto, sta causando da anni problemi gravissimi. La siccità è probabilmente il problema più grave che il Golden State sta affrontando, talmente grande che in diverse amministrazioni locali californiane sono state introdotte ormai da tempo misure di razionamento dell’acqua. Restrizioni che, tra l’altro, stanno creando molti problemi alle tantissime celebrity residenti nello Stato, poco inclini al risparmio privato nonostante spesso, in pubblico, si facciano portavoce delle istanze ambientaliste. È di questi giorni, infatti, la notizia che Kim Kardashian, Sylvester Stallone e molti altri vip sono stati redarguiti dalle autorità in quanto spreconi idrici che usano migliaia e migliaia di litri di acqua ogni mese per annaffiare immensi giardini e riempire enormi piscine.
Il piano proposto da Newsom prevede tempistiche piuttosto stringenti: entro il 2026 il 35 per cento delle auto acquistate in California dovranno essere elettriche, quota che entro il 2028 dovrà salire al 51 per cento, entro il 2030 al 68 per cento per arrivare al 100 per cento nel 2035. A quel punto, tutte le nuove automobili vendute e comprate in California dovranno essere obbligatoriamente elettriche, con la sola eccezione di alcuni modelli ibridi. I proprietari di macchine a benzina o a gas, tuttavia, non saranno costretti a rottamare le loro auto, che potranno continuare a circolare per le strade della California. Liane Rudolph, presidente dell’Air Resources Board, ha elogiato la proposta di Newsom e al Washington Post ha dichiarato che con queste nuove regole nel 2040 la California riuscirà a dimezzare l’inquinamento prodotto dalle automobili.
Già in passato la California aveva fatto da apripista in materia di legislazione ambientale: una legge federale permette allo Stato di decidere autonomamente i limiti alle emissioni di gas serra, un potere che il governo della California ha spesso usato per imporre restrizioni assai più severe di quelle imposte dal governo centrale. Diversi Stati, negli anni, hanno poi preso la legislazione californiana come modello. Negli anni dell’amministrazione Trump, le politiche ambientali della California erano state motivo di fortissime tensioni tra governo federale e quello statale. A un certo punto Trump aveva addirittura ordinato all’Epa (Environmental Protection Agency, l’agenzia indipendente del governo americano che si occupa di tutela dell’ambiente) di togliere alla California il “privilegio” di decidere i suoi limiti alle emissioni. Un diritto che l’amministrazione Biden ha restituito allo Stato all’inizio di quest’anno.