Se non avete mai usato Grindr forse non sapete che tra le varie opzioni da selezionare per guidare l’algoritmo c’è anche il proprio ruolo: attivo, passivo, oppure “verse”, che sta per versatile. Per anni è stato così, e molti uomini e ragazzi gay facevano fatica a riconoscersi in una di queste tre categorie. Riportando le loro testimonianze, il Guardian ha annunciato che finalmente l’app ha introdotto una nuova, quarta categoria. Ora chi utilizza l’app può scegliere tra “top”, “bottom”, “verse” e “side”, una definizione che esce dal binario che ha storicamente dominato la cultura maschile gay. I “side” sono uomini che trovano appagamento in ogni tipo di atto sessuale tranne la penetrazione anale e quindi attraverso tecniche corporee orali, manuali e di attrito.
Molti “side” hanno raccontato di essere stati soggetti a rifiuto e incomprensione nella comunità gay, i cui membri spesso li considerano immaturi, pigri o addirittura asessuati. «Molte persone si sentono stigmatizzate”», ha detto al Guardian Lucien Samaha, 64 anni, «Ti fanno sentire come se fossi meno di una persona gay a pieno titolo». Il termine è stato coniato nel 2013 dal terapista sessuale e autore Joe Kort, ma solo nell’ultimo anno ha ottenuto barlumi di riconoscimento nel mondo gay. Diciotto mesi fa, il dottor Kort ha creato un gruppo Facebook privato chiamato Side Guys per dare agli uomini un forum per l’accettazione e, forse, per avviare un movimento. «Volevo creare una comunità», ha detto. «Volevo aiutare le persone a sbarazzarsi della solitudine e della vergogna».
Negli ultimi mesi il termine ha iniziato a girare moltissimo sui social: Kort ha detto che la maggior parte degli uomini ha trovato la strada per il gruppo Facebook tramite i video TikTok che ha creato per spargere la voce. Altri uomini hanno creato i propri video informativi su TikTok, incluso il modello Barrett Pall, che ha 1,4 milioni di follower. Wikipedia ha recentemente aggiunto una definizione di “side” alla sua voce “terminologia dell’omosessualità”. Il comico gay di Los Angeles Michael Henry ha creato un finto tutorial che ha guadagnato più di 224 mila visualizzazioni su YouTube nelle ultime settimane. Moltissimi uomini hanno accolto il nuovo termine con grande entusiasmo: «Finalmente c’è un nome per quello che sono, è un grande sollievo».
È una parola vecchia che però sta tornando attuale per descrivere la straniante sensazione che tutti proviamo ormai da un pezzo: quella di dover continuare a funzionare come individui mentre il sistema attorno a noi crolla, tra guerre e crisi economiche.
