Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Una macchina fotografica rubata a una famiglia ucraina svela la vita dei soldati russi in guerra
Intorno alla metà di maggio, la 24ª Brigata Meccanizzata dell’esercito ucraino ha combattuto con le truppe russe che cercavano di conquistare territorio nella regione di Lugansk. Dopo la battaglia, come riporta RadioFreeEurope Radio liberty, i soldati ucraini hanno recuperato diversi oggetti abbandonati sul campo dai russi. Tra le altre cose, dentro un carrarmato gli ucraini hanno trovato una macchina fotografica digitale Sony. Scorrendo le tantissime fotografie – circa mille – conservate nel dispositivo, i soldati hanno trovato la testimonianza della vita quotidiana di una famiglia di Kiev, brutalmente interrotta il 24 di febbraio, giorno in cui l’esercito russo ha varcato il confine est dell’Ucraina e cominciato quella che ancora oggi nella Federazione viene definita operazione militare speciale.
Deve essere stato probabilmente nelle prime settimane di guerra che i soldati russi hanno rubato la macchina fotografica ai legittimi proprietari e hanno cominciato a usarla per tenere una specie di “diario” dell’invasione: le ultime foto memorizzate nel dispositivo ritraggono infatti i soldati russi accampati nelle campagna ucraina. Le foto – undici, per la precisione, alle quali vanno aggiunti tre video – ritraggono di certo soldati russi, resi riconoscibili dalla fascia bianca stretta attorno alle braccia, segno che identifica chi combatte o parteggia per la Russia.
Secondo Nazar Ilnytsky, addetto stampa dell’esercito ucraino, questa unità dell’esercito russo era stata inizialmente impiegata nella tentata conquista di Kiev. Gli uomini hanno probabilmente preso la macchina fotografica a una famiglia di Hostomel, piccola città vicina alla capitale, dalla quale sono poi stati richiamati per combattere sul fronte orientale. Apparterebbero tutti alla 31ª Brigata Aviotrasportata dell’esercito russo, solitamente di stanza nella città di Ulyanovsk. Cosa sia successo a questi soldati, al momento, non si sa. In un post pubblicato su Facebook il 30 maggio, la 24ª Brigata Meccanizzata ha scritto di augurarsi «che i proprietari della macchina fotografica stiano bene, per fortuna i russi non hanno avuto il tempo di cancellare le foto di questa famiglia dalla memoria del dispositivo. Presto potremo restituirglielo».

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