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Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.

Un prete americano ha sbagliato tutti i battesimi della sua carriera

16 Febbraio 2022

Le parole sono importanti, soprattutto le parole che il Vaticano decide sono quelle giuste da far pronunciare ai preti nella celebrazione dei sacramenti. Non si accettano licenze poetiche né variazioni improvvisate né dimenticanze involontarie: la formula è quella e resta quella sempre, per tutti, dappertutto, per sempre. Cambiare significa sbagliare e sbagliare significa causare un sacco di problemi a un sacco di gente, tra gerarchie ecclesiastiche e fedeli. Lo ha scoperto suo malgrado Andres Arango, della Chiesa Cattolica di St. Gregory di Phoenix.

Secondo quanto riporta il New York Times, per 26 anni Arango ha battezzato i bambini usando sempre la stessa formula. Sempre sbagliata. «Noi ti battezziamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo», diceva ogni volta mentre versava l’acqua santa sulla testa del prossimo membro della sua parrocchia. Questo fino a quando i suoi superiori non gli hanno fatto notare che le “linee guida” del Vaticano dicono una cosa diversa: «Io ti battezzo», non noi. Perché Arango abbia deciso di cambiare il pronome non è dato saperlo: avrà imparato la formula sbagliata in seminario? Avrà deciso di svecchiare la liturgia del battesimo? Avrà peccato di arroganza e cominciato a usare il plurale maiestatico? Chi lo sa, forse non lo scopriremo mai.

Quello che sappiamo con certezza, invece, è che tutti i battesimi celebrati da padre Arango (in Brasile, a San Diego e a Phoenix) non sono validi. E questo è un problema da risolvere per moltissime persone: in tanti, per esempio, si stanno chiedendo se l’irregolarità del battesimo possa “ricadere” su altri sacramenti celebrati nel corso della vita, come per esempio il matrimonio. La risposta della diocesi di Phoenix non è stata delle più chiare né delle più incoraggianti: «Forse! Purtroppo non c’è una risposta chiara». Per evitare che incidenti del genere si ripetano, la diocesi ha anche messo delle F.A.Q. sul suo sito in cui spiega che i sacramenti sono quelli e guai a chi li tocca: un prete non può cambiare le parole con cui si celebra un battesimo, proprio «come non può dare l’eucaristia usando il latte invece del vino». Così come il latte non può diventare vino (una proprietà esclusiva dell’acqua, ndr), allo stesso modo un battesimo celebrato con le parole sbagliate non purificherebbe una persona dal peccato originale. Padre Arango tutto questo lo sa, adesso: si è reso conto dell’errore e ha dato le dimissioni. I suoi parrocchiani, però, ci sono rimasti molto male e hanno lanciato una petizione per convincere la diocesi a farlo rimanere.

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