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16:57 giovedì 1 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Perché Spotify ha “cancellato” Neil Young

27 Gennaio 2022

Negli scorsi giorni, Neil Young aveva inviato un ultimatum a Spotify: «Potete tenervi Joe Rogan o potere tenere me, entrambi non è possibile». La risposta della piattaforma streaming, come riporta la Bbc, non si è fatta attendere: sono già in corso le operazioni di rimozione del catalogo musicale di Neil Young, l’azienda ha fatto la sua scelta e tra il musicista e il podcaster ha scelto il podcaster. Spotify si è detta «dispiaciuta» per l’accaduto e si augura che Young decida presto di rimettere il suo catalogo musicale a disposizione degli utenti.

Spiegando le ragioni del suo ultimatum, lunedì Young ha detto che Spotify sta contribuendo a «diffondere bugie riguardanti i vaccini, cioè alla morte di quelli che credono davvero alle bugie che vengono loro propinate». Ieri ha aggiunto che la piattaforma è ormai diventata la casa di «una mortale disinformazione sul Covid. Per far soldi si vendono bugie». Una decisione che a Young potrebbe costare caro: ringraziando la sua etichetta discografica, la Reprise Records (di proprietà di Warner), per il sostegno fornitogli in questa scelta, Young ha rivelato che circa il 60% degli ascolti in streaming della sua musica avviene su Spotify.

Difficile però che la protesta di Young possa convincere Spotify a cancellare il podcast di Joe Rogan: tra Rogan e Spotify esiste infatti un accordo da cento milioni di dollari, cifra spesa dalla piattaforma nemmeno due anni fa per accaparrarsi i diritti alla trasmissione in streaming di The Joe Rogan Experience. Podcast, questo, che vale circa duecento milioni di download al mese. Numeri che fanno capire perché Spotify si sia schierata di fatto, anche questa volta, dalla parte di Rogan: «Vogliamo che i creator creino, perché è questo ciò che fanno meglio. Non abbiamo intenzione di decidere noi cosa possono e non possono dire», ha detto Daniel Ek in un’intervista al Financial Times concessa nel 2020, in un momento in cui Rogan era (di nuovo) al centro delle polemiche per un episodio del podcast in cui l’ospite d’onore era il complottista Alex Jones.

Naturalmente, tutto ciò che riguarda pandemia e vaccini è argomento incredibilmente delicato, e anche la politica di massima libertà enunciata da Ek trova in queste circostanze dei limiti: «Abbiamo politiche stringenti, da quanto punto di vista, e dall’inizio della pandemia abbiamo già rimosso oltre 20mila episodi di podcast che veicolavano informazioni false o tendenziose sul Covid», ha scritto l’azienda in un comunicato stampa uscito in questi giorni. Politiche stringenti che, però, sembrano essere un po’ meno stringenti quando si tratta di Joe Rogan: né l’intervista al medico Robert Malone, estremamente critico nei confronti dei vaccini anti-Covid, né l’aver affermato l’efficacia dell’ivermectina come farmaco per curare la malattia gli sono valse la rimozione di episodi. Nemmeno una reprimenda, da quel che ne sappiamo.

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