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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione delle città Negli ultimi dieci anni più di 100 strade sono state chiuse al traffico e l'inquinamento è calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Uno studio conferma che la pandemia è iniziata nel wet market di Wuhan

19 Novembre 2021

Secondo uno studio americano, il Paziente 1 cinese, il primo a contrarre e trasmettere il SARS-CoV-2, non sarebbe il contabile che dal wet market di Wuhan non era mai passato. Secondo gli studiosi, il Paziente 1 è in realtà uno dei commercianti che lavoravano al mercato nei mesi in cui il virus cominciava a diffondersi tra gli abitanti della metropoli cinese.

Questa scoperta metterebbe fine a un conflitto (soprattutto tra Stati Uniti e Cina) che va avanti dall’inizio della pandemia: quello riguardante l’origine del nuovo Coronavirus. Nonostante uno studio congiunto della Cina e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia confermato che l’origine del virus è naturale (i famosi pipistrelli nei quali questo nuovo patogeno si sarebbe sviluppato) e che il primo luogo di trasmissione è stato con buona certezza una sezione del mercato di Wuhan in cui si vendeva carne di procione, i sospetti su una possibile origine “antropica” del SARS-CoV-2 non sono mai stati fugati del tutto. La teoria secondo la quale il virus sarebbe sfuggito da un laboratorio di ricerca di Wuhan è diventata presto una delle più diffuse tra i complottisti di mezzo mondo.

Una tesi, questa, che trovò anche una certa legittimazione scientifica quando 15 scienziati pubblicarono una lettera su Science in cui chiedevano alle autorità mondiali di tenere seriamente in considerazione la possibilità che tutto fosse cominciato in laboratorio. Il capofila di quegli scienziati era il professor Michael Worobey, rettore della Facoltà di Ecologia e Biologia Evolutiva dell’Università dell’Arizona. Ora invece, lo stesso Worobey si è detto convinto che le ricerche successive dimostrano che la pandemia è cominciata nel wet market di Wuhan e non in laboratorio.

«In questa città di 11 milioni di abitanti, la metà dei primi casi si concentra in uno spazio grande quanto un campo da calcio. A questo punto diventa veramente difficile sostenere qualsiasi teoria sull’origine del virus che non sia quella che fa partire la pandemia dal mercato di Wuhan», ha spiegato infatti Worobey.

Visti i nuovi fatti introdotti da questo studio, dunque, si può immaginare che la polemica attorno ai wet market cinesi ritornerà. Nel 2020 la Cina era stata costretta dall’opinione pubblica mondiale a chiudere temporaneamente questi mercati e a riaprirli mantenendo il divieto di vendere carne di animali selvatici (esclusi, però, gli ingredienti necessari alla pratica della medicina tradizionale cinese).

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