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A Times Square c’è un monumento fatto tutto di unghie finte
“A Fountain for Survivors”, dell’artista afroamericana Pamela Council, è una coloratissima e imponente installazione di cinque metri esposta a Duffy Square, un angolo di Times Square, a Manhattan, fino all’8 dicembre. A destare curiosità, oltre alla forma morbida e colorata, è il materiale impiegato per l’assembramento della fontana: 350.000 unghie finte acriliche. Nelle tonalità del rosa, dell’oro, del fucsia e del giallo, le centinaia di migliaia di unghie hanno forme e dimensioni differenti, alcune sono adornate di strass e brillantini mentre altre sono dipinte a mano da nail artist esperte. A rapire lo sguardo è la composizione del carapace della fontana, che contiene 380 litri d’acqua, in cui le unghie sono disposte a ventaglio, mentre all’interno è dipinto di rosa e di magenta e il soffitto è coperto da drappi di seta rosa, con un lampadario dorato al centro.
https://twitter.com/pamelacouncil/status/1452665608752017413?s=21
Come riporta il New York Times, all’interno dell’opera «la musica ad alto volume delle crew di ballo, il mormorio della folla e le luci dei cartelloni pubblicitari sembrano svanire. Nel mezzo del caos di Times Square, lo spazio è sereno, il suono dell’acqua calma i sensi». L’artista vede nelle unghie una «sorta di armatura», come nell’opera: un sottile strato che protegge il visitatore dal rumore di Times Square, creando uno spazio intimo. Sul sito di Times Square Arts l’artista spiega come l’opera sia dedicata ai “sopravvissuti”: «È aperta al pubblico che si trova all’aperto a Times Square, sul tema della definizione, i sopravvissuti sanno chi sono: nessun altro può deciderlo per loro. Concepito e creato in un periodo in cui siamo socialmente distanziati, il mio obiettivo con questo lavoro è quello di realizzare un monumento temporaneo che rispecchi le esperienze di “mascheramento” e interiorità che in molti hanno conosciuto e che ora sono diventate parte di tutte le nostre vite».
Pamela Council non è nuova all’utilizzo delle unghie finte nelle sue opere, nel 2012 con “Flo Jo World Record Nails” aveva utilizzato 2.000 unghie acriliche per creare una replica di una parte della pista dei 200 metri in cui la velocista Florence Griffith Joyner fece la storia fissando un record mondiale. A differenza di allora, con “A Fountain for Survivors” l’artista non celebra un risultato individuale, ma offre un momento di tregua a chiunque si trovi in città. La scelta delle unghie si inserisce nella più ampia esplorazione della giustapposizione tra lo stile appariscente della bellezza nera e «coloro che vogliono vedere la riproduzione della morte dei neri», ha detto Council, aggiungendo: «La gente ama gli ornamenti e la cultura dei neri più di quanto ami noi».

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.