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10:32 giovedì 3 luglio 2025
Il Dalai Lama sta per compiere 90 anni e Cina e Tibet già litigano per il suo successore Lui ha detto che il suo successore non nascerà sicuramente in Cina, la Cina lo ha accusato di essere «un manipolatore».
I BTS hanno fatto la reunion, annunciato un nuovo disco e anche un tour mondiale Finita la leva militare, i sette sono tornati a lavoro: in una live hanno annunciato i molti impegni per la seconda metà del 2025 e il 2026.
Il leak del trailer dell’Odissea di Christopher Nolan era ampiamente prevedibile Il piano era di proiettarlo nelle sale americane per tutto il mese di luglio, ma ovviamente qualcuno ne ha fatto un video con lo smartphone.
Le prime immagini della serie di Neuromante le ha fatte vedere William Gibson Lo scrittore ha condiviso su X una breve clip in cui si vede il leggendario bar Chatsubo di Chiba City: «Neuromancer is in production», ha annunciato.
L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto Lo ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.
Grazie all’accordo tra Netflix e la Nasa ora si potrà fare binge watching anche dell’esplorazione spaziale Il servizio di streaming trasmetterà in diretta tutta la stagione dei lanci spaziali, comprese le passeggiate nello spazio degli astronauti.
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli, la loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.
In Turchia ci sono proteste e arresti per una vignetta su Maometto pubblicata da un giornale satirico Almeno, secondo le autorità e i manifestanti la vignetta ritrarrebbe il profeta, ma il direttore del giornale ha spiegato che non è affatto così.

Quali sono le serie più viste nella storia di Netflix

28 Settembre 2021

Ted Sarandos è il co-Ceo di Netflix e quando ieri, 27 settembre, alla convention della compagnia americana Vox Media si è alzato per presentare il suo Power Point, aveva solo due slide da proiettare. Nella prima c’era l’elenco delle serie più popolari sulla piattaforma per numero di utenti, nell’altra le ore passate a guardare tali serie. Perché ci dovrebbero interessare quelle slide e quei dati? Perché Netflix, come molte altre piattaforme streaming, non condivide praticamente mai i suoi numeri di engagement col pubblico, ed è la prima volta che comunica i dati che riguardano le metriche di tempo: «Stiamo cercando di essere più trasparenti con chi lavori per i nostri contenuti e con il mercato», ha detto Sarandos, definendo i dati dello streaming «per lo più una grande scatola nera».

La serie più popolare sia in termini di utenze che di ore si è rivelata essere Bridgerton, la cui prima stagione ha totalizzato 82 milioni di spettatori, per un totale di 625 milioni di ore di visione, solo nelle prime quattro settimane dall’uscita. Infatti, come ha spiegato il co-Ceo, «se non avessimo fatto quell’accordo con l’autrice Shonda Rhimes, la serie sarebbe altrove. Il talento deve essere rispettato». Bisogna ricordare che Netflix si accontenta di considerare “spettatore” qualsiasi utente che guarda un programma per più di 2 minuti, un calcolo che fa solo la piattaforma e che potrebbe non corrispondere esattamente ai dati reali.

Dopo la serie in costume di Shonda Rhimes è la quarta stagione di La casa di carta la seconda serie più popolare per le metriche che riguardano il numero di ore, seguita dalla terza di Stranger Things e da The Witcher (su Variety si possono consultare le slide che ha presentato il co-Ceo alla convention). Tra i film, invece, il primo è Bird Box con 282 milioni di ore dedicatevi, poi Extraction: Tyler Rake. Secondo Sarandos è probabile che tra poco Squid Game, il primo k-drama a raggiungere il primo posto in classifica Usa tra le novità più guardate, superi Bridgerton a livello globale, visto il successo che sta riscuotendo: «Ma non ce lo aspettavamo». Infine, alla domanda se Netflix abbia intenzione di acquistare piattaforme musicali come Spotify, sale di distribuzione o magari trasmettere eventi sportivi live, Sarandos ha risposto di no: «Siamo sempre stati costruttori, non acquirenti».

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