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11:31 martedì 24 giugno 2025
Sally Rooney si è schierata a difesa di Palestine Action, un’organizzazione non violenta accusata di terrorismo dal governo inglese «Davanti a uno Stato che sostiene un genocidio, cosa dovrebbero fare le persone per bene?», ha scritto sul Guardian, condannando la decisione del governo inglese.
La nuova arma di propaganda preferita dell’Iran sono i Lego In particolare, cartoni animati che riprendono l'estetica Lego in cui si racconta che Netanyahu e Trump sono amici del diavolo.
Elio è il peggior esordio al botteghino nella storia della Pixar Il film ha incassato appena 21 milioni di dollari negli Usa e in Italia è rimasto sotto il milione di euro: nessuno prevedeva andasse così male.
Chi sono i Mind Enterprises, il duo italo disco diventato virale grazie a un video davvero molto italo disco Tra parodia e nostalgia, Secco (Andrea Tirone) e Baffone (Roberto Conigliaro) hanno guadagnato migliaia di nuovi follower in poche ore.
È morto Arnaldo Pomodoro, lo scultore che conoscevamo tutti Oggi, 23 giugno, avrebbe compiuto 99 anni.
Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.
Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.

Vladimir Nabokov ha immaginato le emoji prima che venissero inventate

03 Maggio 2021

Nonostante il primo set di emoji sia stato creato nel 1997 in Giappone, dall’operatore telefonico Softbank, la loro forma più embrionale (e quindi lo smile, ottenuto con due punti trattino e parentesi) ha fatto il suo ingresso nel mondo il 19 settembre 1982, grazie al dottor Scott Fahlman, professore di informatica alla Carnegie Mellon University, di Pittsburgh. Alla base vi era l’idea di evitare alle persone fraintendimenti, permettendo, durante gli scambi via posta elettronica (la cui invenzione risale agli albori di internet, negli anni ’60), di percepire il tono corretto, in questo caso gentile e scherzoso, di un’affermazione. «Propongo la seguente sequenza di caratteri per evidenziare lo scherzo :-)», aveva scritto Fahlman. Necessario, considerando che si tratta di un problema con cui nonostante la vastissima quantità di emoji che abbiamo adesso ci ritroviamo ad avere a che fare (“la faccina che ride appena, passivo aggressivo?”). Eppure, ben 13 anni prima dell’intuizione, a immaginare l’invenzione indispensabile delle emoji, e dello smile, fu il romanziere Vladimir Nabokov.

Come ha raccontato LiteraryHub, nel 1969 il giornalista Alden Whitman inviò a Vladimir Nabokov (di cui è stata da poco pubblicata la sua poesia che parla di Superman) alcune domande per un articolo sul New York Times. Una di queste domande, piuttosto antipatica, era: «Come ti classifichi tra gli scrittori viventi e tra gli scrittori del passato?». Nabokov rispose così: «Penso spesso che dovrebbe esistere un segno tipografico speciale per indicare un sorriso, magari una sorta di segno concavo, una parentesi tonda supina, che ora vorrei usare in risposta alla tua domanda per farti capire quanto mi faccia ridere». Secondo Emojipedia comunque, nonostante l’importanza storica e l’universalità dello smile, l’emoji più utilizzata al mondo sarebbe ancora quella che ride con le lacrime, mentre quella sorridente, con gli occhi chiusi e le gote rosse avrebbe da tempo iniziato il suo lento declino.

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