Hype ↓
01:10 giovedì 1 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Miuccia Prada, Raf Simons e la voglia di tornare a vivere

A un anno dall’inizio della loro collaborazione, i due designer celebrano il bisogno di libertà e contatto.

26 Febbraio 2021

Più o meno un anno fa (era il 23 febbraio 2020) Miuccia Prada e Raf Simons annunciavano la loro collaborazione “senza fine”: il caso di Codogno risaliva solo a qualche giorno prima, già alcune sfilate iniziavano a tenersi a porte chiuse mentre gli addetti ai lavori si preparavano ad andare a Parigi muniti di mascherina. Una pandemia (ancora in corso) dopo, ci si ritrova al terzo round di sfilate digitali e, coincidentalmente, alla terza prova dei due designer che ora disegnano uno dei marchi italiani più conosciuti al mondo. Dopo il debutto dello scorso settembre e la collezione maschile presentata a gennaio, Prada e Simons continuano a far camminare le loro modelle nei “non spazi” progettati da Rem Koolhaas e AMO, dove il marmo si alterna alla pelliccia finta, il duro al morbido, il non dentro al non fuori, e continuano a riflettere sul rapporto che lega i corpi, tra di loro innanzitutto, e rispetto a quello che li circonda poi.

La calzamaglia di gennaio era l’elemento che lo copriva, quel corpo, pur evidenziandone la silhouette, un accenno di carnalità che abitava fantasie ristrette e allo stesso tempo amplificate dall’esperienza del lockdown, e ora ricompare sì sotto alle giacche, agli abiti e ai cappotti, ma nel frattempo questi ultimi si sono fatti sfacciati, come il nostro non poterne più questa situazione, hanno risvolti di paillettes (sì, paillettes), pellicce ingombranti e sontuose, scolli che aprono i bomber in tagli morbidi, e restituiscono un senso del movimento, e dell’esplorazione, che è poi la nozione del corpo secondo Prada, così lontani dalla rigidità delle pose che siamo abituati a vedere sui social.

La conversazione post show, l’unico rito a essersi fermamente stabilito nell’immaginario collettivo dell’ultimo anno, questa volta aveva come interlocutori il regista Lee Daniels, lo stilista Marc Jacobs, l’attrice di Euphoria Hunter Schafer, il musicista Richie Hawtin e lo stesso Koolhas, che ne avevano di cose da dire sulla Prada-ness (meno Derek Blasberg e più Jacobs e Daniels magari, ma questo è un parere personale), ma ciononostante rimane uno di quei bizzarri, francamente insostituibili, momenti in cui le diverse tribù di internet si ritrovano nello scorrere dei commenti di YouTube, dove i fan dell’attore thailandese Gulf Kanawut, spediti lì da un post su Instagram, si rincorrevano veloci con i critici più o meno improvvisati dal nickname improbabile, per i quali o è tutto un capolavoro o non esiste più l’originalità.

Uno show registrato, riprodotto in streaming, commentato in diretta da gente proveniente da tutto il mondo, che spesso scrive nella sua lingua e parla solo con chi può rispondere, un sovrapporsi di conversazioni dove la moda, Miuccia Prada e Raf Simons, fanno da collante, collettore, conference room, Zoom call collettiva dove sono più quelli con il microfono e la telecamera disattivati che quelli che parlano in video, ma sono comunque tanti, e stanno ascoltando. Come le zeppe che affondano nella pelliccia finta, non fanno rumore, ma avanzano spediti, hanno voglia di uscire allo scoperto, farsi sentire, vedere, con un collo di paillettes e un paio di guanti che hanno il posto per gli AirPods, sono logati Prada e sono perfetti per il prossimo autoscatto.

Leggi anche ↓
Jonathan Anderson è il nuovo Direttore creativo di Dior Men

Debutterà a giugno, a Parigi, durante la settimana di moda maschile.

La guerra commerciale la sta vincendo la Cina, almeno su TikTok

Dopo i dazi di Trump, si sono moltiplicati sulla piattaforma i video di commercianti cinesi che invitano gli americani a scoprire cosa e come si produce in Cina. Un fenomeno interessante, che ha anche a che fare con il made in Italy.

Il Gruppo Prada ha acquisito Versace da Capri Holdings

L'operazione da 1,2 miliardi di euro riporterà la proprietà dello storico marchio in Italia.

Brunello Cucinelli ha ricevuto il Dottorato honoris causa in Design per il Made in Italy

Gli è stato conferito dal Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" di Caserta.

Lettera d’amore a un paio di stivali

Conversazione con Adam Owen, Global Design Director di Dr. Martens, che racconta il 1460 Pascal Love Letter e tutte le storie che un paio di scarpe possono contenere.

Prada ha aperto un ristorante ispirato ai film di Wong Kar-wai

Si trova a Shangai e alla sua realizzazione ha collaborato anche il regista di "In the Mood for Love".