Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Cos’è successo alla nave ospedale arrivata a New York per il Coronavirus

Sono passati pochi giorni da quando la USNS Comfort, la nave ospedale militare inviata da Donald Trump, è arrivata nel porto di New York, epicentro dell’emergenza Coronavirus. L’arrivo della nave, che avrebbe dovuto avere lo scopo di alleviare la crisi che sta attanagliando gli ospedali della città, ha suscitato grandi speranze, disponendo al suo interno di 12 sale operatorie e di 1000 posti letto. Eppure, da lunedì 30 aprile, la USNS Comfort è ancora semi vuota, tra 1.200 membri dell’equipaggio prevalentemente inattivi e solo 20 pazienti a bordo.
«Se posso essere sincero, mi sembra quasi uno scherzo», ha dichiarato al New York Times Michael Dowling, capo della Northwell Health, il più grande sistema ospedaliero di New York. «Sentiamo tutti dire “grazie America”, ma in realtà non sta servendo a niente perché accetta solo pazienti con altri problemi e malattie. Se hai il COVID-19 non puoi salire. E intanto gli ospedali sono un campo di battaglia». Nonostante Trump a Norfolk, in Virginia, dove si è recato per salutare la nave prima che salpasse per New York, abbia definito il ruolo dell’imbarcazione «critico e fondamentale», in realtà un groviglio di protocolli militari e ostacoli burocratici, secondo il Nyt, avrebbero impedito alla Comfort di accettare numerosi pazienti, in particolare quelli affetti dal virus.
Oltre alle rigide regole che impediscono alle persone infette di salire a bordo, la Marina militare americana si starebbe inoltre rifiutando di trattare una serie di condizioni. Al momento infatti la trafila per riuscire a salire sulla Comfort è lunga e complicata: le ambulanze, per esempio, non possono portare i possibili pazienti direttamente a bordo, ma devono prima condurli in un ospedale cittadino per una lunga valutazione delle condizioni di salute, e, una volta attestato che non abbiano nulla di contagioso, devono poi raccoglierli di nuovo per trasportarli al porto. E mentre in ospedale il personale dichiara di essere stremato – «Stiamo adattando qualsiasi spazio delle nostre strutture, i pazienti muoiono nei corridoi», ha continuato Dowling – il Dipartimento della Difesa al momento non ha dato nuove disposizioni.
Fin dall’inizio, inoltre, preparare la nave ospedale per l’uso durante la pandemia si è rivelato una sfida. In quanto nave militare, la Comfort è stata infatti costruita per operare in condizioni di guerra, e i suoi medici sono abituati a curare soldati giovani, affetti da ferite legate a spari e esplosioni di bombe. E invece la maggior parte delle persone ricoverate in ospedale con Covid-19 sono perlopiù anziane, e infettate da un nuovo agente patogeno. Per questo qualsiasi focolaio a bordo potrebbe rapidamente diffondersi soprattutto per una questione di negligenza. «Nel caso in cui potessimo accettare malati di Covid-19 come medici militari faremmo tutto il possibile», ha dichiarato un membro dell’equipaggio. «Ma sarebbe complicato, e al momento non ci è comunque permesso».

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