Cosa abbiamo letto ad aprile in redazione.
Avere 20 anni in quarantena: Chadia Rodriguez
Cosa sta facendo in questi giorni la protagonista di una delle cover story del numero 42 di Rivista Studio.

Da qualche settimana, Avere 20 anni nel 2020 comprende anche l’aver assistito, durante la propria giovinezza, a un evento storico: l’esplosione di una pandemia globale. Avere 20 anni nel 2020 significa anche essersi trovati a dover fare i conti con il social distancing, l’auto-reclusione e la sospensione forzata dei propri progetti. Le conseguenze dell’epidemia di Coronavirus hanno colpito tutti, compresi i ventenni apparsi sulle copertine dell’ultimo numero di Rivista Studio, in cui abbiamo provato a raccontare l’ingresso nel mondo dei grandi della prima generazione che ha avuto a che a fare, più o meno consapevolmente, con la propria immagine pubblica fin dall’adolescenza.
Per sapere come se la stavano cavando, abbiamo pensato di raggiungerli a casa loro e continuare, con un po’ più di leggerezza, in formato video, la lunga conversazione iniziata sul numero di carta. La prima chiacchierata che pubblichiamo è quella di Clara Mazzoleni con Chadia Rodriguez, tra i punti di riferimento della trap italiana, che sta trascorrendo la quarantena nella sua casa di Milano. Le abbiamo chiesto che cosa non vede l’ora di fare quando si tornerà finalmente a uscire di casa e come sta trascorrendo le sue giornate.

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.