20:39 venerdì 20 giugno 2025
Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.
Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.
Francis Kaufmann/Rexal Ford ha ricevuto quasi un milione di euro dal Ministero della Cultura per girare un film che non ha mai girato Lo ha rivelato un'inchiesta di Open: l'uomo è riuscito ad accedere ai fondi del tax credit, senza mai girare nemmeno una scena.
Skims sta inviando soldi via PayPal a centinaia di clienti senza dare alcuna spiegazione Tutto è cominciato con un tiktok, a cui ne sono seguiti decine e decine. Adesso, gli investigatori di internet stanno cercando di svelare il mistero.
La storia della chiusura del Museo del Fumetto di Milano non è andata proprio come si era inizialmente raccontato Un articolo di Artribune ha svelato che nella chiusura c'entrano soprattutto mancati pagamenti e gestione inefficace, non la cattiveria del Comune.
David Fincher vuole salvare Mindhunter trasformandola in una trilogia di film Lo ha rivelato l'attore Holt McCallany, uno dei due protagonisti della serie. A suo dire, ci sarebbero degli sceneggiatori già al lavoro.
Una delle analisi più sensate della guerra tra Israele e Iran l’ha fatta Jafar Panahi su Instagram Il regista ha postato un lungo messaggio, in cui condanna sia il governo israeliano che il regime iraniano.

La mitica puntata del talk show condotto da Arbasino in cui Moretti e Monicelli litigano

23 Marzo 2020

Match andò in onda tra il 1977 e il 1978 su Rai 2 in 10 puntate. Il programma era condotto da Alberto Arbasino, uno dei più importanti scrittori italiani del secondo Novecento, morto oggi, il 23 marzo 2020, a 90 anni. L’idea del programma era tanto semplice quanto acuta: mettere a confronto due personalità della cultura con idee opposte. Il risultato fu una serie di confronti memorabili. Indro Montanelli e Giorgio Bocca, Susanna Agnelli e Lidia Ravera, Giorgio Albertazzi e Memè Perlini, Mario Monicelli e Nanni Moretti, passato alla storia.

Arbasino invitò il giovanissimo esordiente Nanni Moretti (24 anni) in occasione della prima messa in onda della sua opera prima, Io sono un autarchico. Moretti è evidentemente progressista e irriverente, mentre il maestro Mario Monicelli (62 anni e una trentina di film alle spalle), che aveva da poco finito di girare Un borghese piccolo piccolo con Alberto Sordi, mostra un attegiamento paterno ma per nulla accomodante, anzi. «Sei un buon regista che si è fatto una grande pubblicità», dice al giovane Moretti, mostrando una chiara intenzione di farlo tornare coi piedi per terra, «sei stato il press agent più straordinario che ci sia da quarant’anni ad oggi. Il tuo film (Io sono un autarchico, ndr) è grazioso, ma ti assicuro che è molto meno di quello che tu creda». Un altro momento notevole è quando Monicelli si dice che convinto che il tipo di cinema rappresentato dallo Squalo di Spielberg non avrà nessun futuro.

La puntata è uno scontro molto acceso tra due generazioni diverse, ma non scivola mai nel tipo di litigio furioso e ottuso a cui oggi siamo abituati. Riascoltare e rivedere questo importante incontro è un’occasione per ricordare il livello straordinario dei nostri intellettuali e del conduttore di questa trasmissione sui generis.

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