Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
C’è sempre più gente in questi giorni che canta insieme dai balconi
Che sia un gesto di solidarietà al Paese intero, o semplicemente un altro modo per sentirsi meno soli a causa del Coronavirus, da Napoli a Torino, mentre le città si sono responsabilmente svuotate, le persone hanno iniziato a cantare insieme dai balconi delle loro case, postando i video su YouTube e su altri canali social. «E allora sì, abbracciame cchiù forte, pecchè po’ chi se ne fotte» troneggia nei cieli del capoluogo campano, in alternativa a “Napul’è” di Pino Daniele e alla tamurriata “Vesuvio”, una danza tradizionale intonata con tanto di tamburelli a Benevento.
È Benevento,la tammurriata si chiama”Vesuvio”,la cantavano
i”Zezi di Pomigliano”
?✊?✊?✊?? pic.twitter.com/nXDsnlhGlw— Andrea Marano (@AndreaMarano11) March 12, 2020
A Siena, città alla quale sono molto legato, si sta in casa ma si canta insieme come se si fosse per la strada. Mi sono commosso pic.twitter.com/IDPqNEj3h3
— David Allegranti (@davidallegranti) March 12, 2020
A Siena, un’intera contrada si è affacciata alle finestre del rione, iniziando a cantare la “Verbena”, un inno per la città che rientra tra le tradizioni millenarie del Palio, mentre a Cagliari c’è chi ha improvvisato un concerto in quarantena, continuando così un’iniziativa che sta attraversando le regioni coinvolgendo i cittadini di tutta la Penisola. Mentre su Facebook e Instagram hanno iniziato a circolare appelli in cui si invitano le persone a urlare a squarciagola “Azzurro”, “Il cielo è sempre più blu”, “Viva Milano” e l’Inno di Mameli, esiste anche chi ha deciso di fare tutto da solo come un tifoso della capitale con “Grazie Roma”, e chi ha proposto una versione concertistica esotica e differente per esorcizzare il momento. Come a Torino, con la Macarena.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.