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15:55 lunedì 14 luglio 2025
L’annuncio dell’arrivo a Venezia di Emily in Paris lo ha dato Luca Zaia Il Presidente della Regione Veneto ha bruciato Netflix sul tempo con un post su Instagram, confermando che “Emily in Venice” verrà girato ad agosto in Laguna.
Ancora una volta, l’attore Stellan Skarsgård ha voluto ricordare il fatto che Ingmar Bergman era un ammiratore di Hitler «È l’unica persona che conosco ad aver pianto quando è morto Hitler», ha detto. Non è la prima volta che Skarsgård racconta questo lato del regista.
Superman non ha salvato solo la Terra ma anche Warner Bros. La performance al botteghino dell'Uomo d'acciaio è stata migliore delle aspettative, salvando lo studio dalla crisi nera del 2024. 
Cosa si dice del nuovo sequel di Trainspotting, Men in Love Pare sia molto lungo, abbastanza nostalgico e con dei passaggi notevoli in cui Irvine Welsh si dimostra ancora in forma.
I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.

A causa di Brexit un italiano di 95 anni ha dovuto provare di essere residente in Inghilterra dal ‘52

17 Febbraio 2020

Si chiama Antonio Finelli, ha 95 anni e da quasi 70 vive in Inghilterra, dove si trasferì nel 1952 richiedendo e ottenendo lo status di immigrato per motivi di lavoro. La sua storia, raccontata dal Guardian, è testimone lampante di come cambino i tempi: «Quando arrivò a Folkestone (sud-est del Paese, ndr) fu accolto con un panino e con una settimana di stipendio in anticipo», ha scritto Lisa O’Carroll sul giornale inglese. Quarant’anni dopo, invece, è stato costretto a fornire ottanta pagine di certificazioni, perlopiù documenti di carattere bancario, per provare che aveva diritto a restare in Inghilterra.

L’Home Office, a cui si era rivolto inizialmente per chiarire come da prassi la sua posizione, non aveva trovato riferimenti al suo trascorso su suolo inglese negli ultimi cinque anni. «Sto ricevendo la pensione e ho lavorato per tutta la mia vita, non capisco perché debba fornire questi documenti», ha detto Finelli, che è vedovo e ha perso anche l’unico figlio, e a cui è rimasto soltanto il nipote. Dimitri Scarlato, un volontario del distaccamento della CGIL a Londra, ha commentato con disappunto l’accaduto: «È stato qui tutti questi anni e il sistema lo tratta come se non esistesse… perché?».

Oltretutto il caso di Finelli non è eccezionale, spiega il Guardian: sta infatti capitando con una certa frequenza che persone anziane vengano sottoposte a stress di questo tipo per provare il loro status e vedersi garantire il diritto di residenza. La scorsa settimana è accaduta una cosa simile a Giovanni Palmiero, 101 anni, che secondo l’Home Office era tenuto a presentarsi con i genitori in quanto dal sistema risultava che avesse appena un anno. Secondo Scarlato il problema riguarda la scarsa digitalizzazione degli archivi; l’autrice del pezzo del Guardian ha detto di non aver avuto risposte in merito dalle autorità. Intanto, per i cittadini stranieri iniziano ad emergere le prime complicazioni dovute a Brexit.

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