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Alla fine Valery Gergiev non si esibirà alla Reggia di Caserta  Dopo giorni di proteste e appelli internazionali è stato annullato il concerto diretto dal maestro russo filoputiniano.
Tyler, the Creator ha pubblicato a sorpresa un nuovo album S’intitola Don’t Tap the Glass, è stato anticipato da molti easter egg ed è molto breve: le dieci tracce durano meno di mezz’ora.
Anche in Giappone è cresciuto il consenso per l’estrema destra Il partito Sanseito ha rubato consensi alla maggioranza facendo leva su cospirazioni contro i vaccini e posizioni xenofobe.
Jonathan Anderson si occuperà dei costumi di Artificial, il prossimo film di Luca Guadagnino La stretta collaborazione tra lo stilista nordirlandese e il regista italiano continua dopo il lavoro svolto su Challengers e Queer.
Massive Attack, Brian Eno, Fontaines D.C. e Kneecap hanno formato un’associazione per difendere gli artisti pro Palestina L'obiettivo è difenderli dalle minacce e dalle cause legali, soprattutto le band e i musicisti più giovani.
È morto lo scrittore di culto Gilberto Severini Nel 2011 era arrivato tra i finalisti allo Strega con il libro "A cosa servono gli amori infelici".
I due maggiori premi letterari giapponesi quest’anno non sono stati assegnati perché non c’erano romanzi abbastanza belli I prestigiosi premi Akutagawa e Naoki, da regolamento, hanno deciso di saltare l’annata perché nessun candidato meritava di essere premiato.
Adolescence è la serie più vista nel 2025 su Netflix, persino più di Squid Game La serie inglese domina la classifica dei contenuti originali più visti, confermandosi così l'evento televisivo dell'anno.

I marchi che sono falliti nell’ultimo decennio

13 Dicembre 2019

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a cambiamenti profondi che hanno attraversato diverse industrie, da quella dell’intrattenimento televisivo e cinematografico alla musica – modificate per sempre dall’avvento dello streaming – a quella della moda, che ha molto faticato per adeguarsi ai ritmi imposti dal digitale. Così negli ultimi dieci anni molti marchi popolarissimi, che avevano alle spalle una lunga storia di successo, hanno dapprima incontrato periodi di buio e difficoltà, per poi fallire definitivamente in quella che è stata definita “l’Apocalisse del retail”. Vox ha stilato un elenco dei marchi americani che hanno smesso di esistere nel corso di questi dieci anni.

Tra i primi c’è American Apparel, che ha conquistato il cuore degli adolescenti con le sue campagne pubblicitarie politicamente scorrette, e che dal 2008 ha iniziato a registrare perdite per milioni di dollari. È fallita nel maggio del 2017, dopo una brutta storia che aveva coinvolto il fondatore Dov Charney. «Potevo sempre andare da American Apparel e prendere tutto ciò di cui avevo bisogno», scrive Emily Gould. «I modelli e gli impiegati del negozio emanavano una sensualità porno anni ’70, con calzettoni a righe e pantaloncini da corsa, che sembrava in qualche modo innocente. È una cosa che mi manca ogni giorno». Sono falliti anche Avenue con il suo «abbigliamento troppo eccentrico», il marchio californiano di fast fashion Charlotte Russe, la catena di grandi magazzini Bon-Ton, la Columbia Record House specializzata nella vendita di cassette e apparecchi musicali e la società rivenditrice di libri e musica Borders e la catena di scarpe Payless.

Nulla racconta meglio la fine di un’epoca, però, che la parabola di Blockbuster. Il colosso americano del noleggio di VHS e DVD, leader mondiale negli anni Novanta e fino ai primi del Duemila, ha dichiarato fallimento nel 2010. Il marchio aveva migliaia di punti vendita nel mondo, ma oggi ne è rimasto solo uno, a Bend, anonima cittadina di 50 mila anime dell’Oregon. «Come tutti gli altri, avevo più o meno smesso di recarmi da Blockbuster molto prima che la società dichiarasse bancarotta», scrive Linsday King Miller. «Tuttavia, quando mi sono resa conto che al suo posto avrebbe aperto un gigantesco negozio di telefonia e new tech, mi è venuto da piangere». Alla lista si potrebbe aggiungere Forever21, che ha dichiarato bancarotta lo scorso settembre.

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