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21:03 lunedì 23 giugno 2025
Sally Rooney si è schierata a difesa di Palestine Action, un’organizzazione non violenta accusata di terrorismo dal governo inglese «Davanti a uno Stato che sostiene un genocidio, cosa dovrebbero fare le persone per bene?», ha scritto sul Guardian, condannando la decisione del governo inglese.
La nuova arma di propaganda preferita dell’Iran sono i Lego In particolare, cartoni animati che riprendono l'estetica Lego in cui si racconta che Netanyahu e Trump sono amici del diavolo.
Elio è il peggior esordio al botteghino nella storia della Pixar Il film ha incassato appena 21 milioni di dollari negli Usa e in Italia è rimasto sotto il milione di euro: nessuno prevedeva andasse così male.
Chi sono i Mind Enterprises, il duo italo disco diventato virale grazie a un video davvero molto italo disco Tra parodia e nostalgia, Secco (Andrea Tirone) e Baffone (Roberto Conigliaro) hanno guadagnato migliaia di nuovi follower in poche ore.
È morto Arnaldo Pomodoro, lo scultore che conoscevamo tutti Oggi, 23 giugno, avrebbe compiuto 99 anni.
Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.
Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.

Questa volta Britney Spears potrebbe davvero dire addio alla musica

16 Maggio 2019

Non è la prima volta che si parla di un addio alle scene per Britney Spears. Ma questa volta, la ragazza della Lousiana potrebbe davvero dire basta alla musica. A rivelarlo è il suo fedele manager Larry Rudolph, che la segue dai tempi del suo primo album di successo Baby… One More Time. Era il 1999, Britney aveva i codini e indossava la divisa da studentessa del college. Un’immagine molto lontana dalla madre un po’ impacciata un po’ sexy di cui parlavamo qui. E sicuramente lontanissima dalla cantante che ha interrotto il tour a Las Vegas e si è ricoverata per problemi emotivi e di salute mentale.

Sono ormai vent’anni che Larry Rudolph si occupa della carriera. Intervistato da Variety non è riuscito a nascondere una certa commozione: «Sono stato con lei per due terzi della sua vita. Vorrei solo che trovasse la tranquillità. Non è più una scelta di carriera. Ma di vita».

Lo scorso gennaio Britney aveva scelto di interrompere i concerti, per prendersi cura del padre malato. Jamie Spears è più di un padre per lei: è un mentore e un amico, la persona che le è stata più vicina durante il suo primo crollo emotivo, nel 2007. In realtà, Britney aveva già pensato di lasciare le scene nel 2013, per dedicarsi alla famiglia. Questa volta, però, potrebbe fare sul serio. «Sulla base delle informazioni che ho e di quelle che hanno tutti i professionisti che lavorano con lei», ha detto Rudolph «è chiaro che non dovrebbe tornare a fare il suo tour a Las Vegas, sicuramente non nel prossimo futuro e forse mai più». Nessun “One more time”, quindi.

I fan non si arrendono e non vogliono credere a questa versione della storia. Su Twitter è stato lanciato l’hashtag #freeBritney, per liberare la cantante dalle grinfie di chi l’avrebbe ricoverata contro il suo volere.

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