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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

L’Indonesia non vuole più Giacarta come capitale

30 Aprile 2019

Bambang Brodjonegoro, ministro indonesiano della Pianificazione, ha annunciato che il presidente Joko Widodo ha intenzione di spostare la capitale del Paese da Giacarta. Come riporta la BBC, non si conosce ancora il nome della città che prenderà il posto della vecchia capitale, ma con molta probabilità potrebbe trattarsi di Palangkaraya, sull’isola di Borneo. Joko Widodo, che milita nelle file del Partito democratico indonesiano di lotta, è premier dal 2014 e ha dichiarato vittoria alle ultime elezioni generali di metà aprile, anche se i risultati ufficiali saranno resi noti solo il prossimo 22 maggio.

La discussione attorno alla possibilità di abbandonare Giacarta è tutt’altro che nuova: in Indonesia se ne parla sin dalla dichiarazione di indipendenza dagli olandesi del 1945. Oggi la città conta più di 10 milioni di abitanti ed è a rischio affondamento: metà Giacarta è già sotto il livello del mare e potrebbe inabissarsi definitivamente entro il 2050, mentre uno studio del 2016 segnalato sempre dalla BBC ha rivelato che la congestione da traffico della città è la peggiore al mondo. Secondo quanto dichiarato da Bambang Brodjonegoro, l’intasamento di Giacarta già costa all’economia indonesiana qualcosa come 100 trilioni di rupie (circa sei miliardi di euro) all’anno.

Gli indonesiani, per ora, non sembrano troppo convinti: hanno già sentito questo annuncio molte altre volte e finora nessun politico ce l’ha fatta. Se però Joko Widodo ci riuscisse, sarebbe un cambiamento epocale nelle dinamiche del Paese, come spiega Rebecca Henschke: «L’Indonesia è una nazione incredibilmente diversificata composta da centinaia di gruppi etnici che vivono su migliaia di isole. Ma lo sviluppo economico, l’identità culturale nazionale e il potere politico sono sempre stati dominati dai giavanesi (…) Gli indonesiani che vivono fuori da Giava, in particolare nell’est, si lamentano da tempo per essere stati dimenticati e trascurati dai leader del Paese che siedono nella capitale tentacolare. Spostare la capitale invierebbe un messaggio politico forte». Il ministro è convinto che l’Indonesia possa affrontare questo cambiamento come hanno già fatto, ad esempio, il Brasile e il Kazakistan, e che il trasferimento sarà un’occasione di crescita. Tra i cittadini di Palangkaraya intervistati dalla BBC, che pure riconoscono gli eventuali benefici dell’operazione, sono in molti a preoccuparsi dell’impatto ambientale che lo spostamento della capitale comporterà.

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