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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

I tascabili che hanno fatto la storia della letteratura sono nati in Francia

06 Dicembre 2018

La possibilità di leggere testi ovunque, schermi degli smartphone inclusi, affonda le radici nella Francia del XVII secolo, precisamente nella città di Troyes. Come scrive Atlas Obscura, è qui che nel 1602 i fratelli Jean e Nicolas Oudot, titolari della stamperia locale, iniziarono a pubblicare titoli precedentemente usciti in formato “deluxe”, utilizzando carta di bassa qualità per le pagine e materiale di recupero per le copertine; dal momento che queste ultime erano di colore blu, i libretti furono soprannominati livres bleus. I fratelli siglarono poi un accordo con Claude Garnier, altra figura apicale per gli inizi della stampa francese: nacque così la Bibliothèque Bleu. I volumi della casa presentavano diverse pecche, tra cui margini disallineati, errori grammaticali o parti mancanti, eppure si trattava di prodotti notevoli considerato il contesto. Puntando sulla massa dei lettori delle zone rurali, scarsamente alfabetizzati, i libri riscossero un grande successo di vendite. Secoli dopo, la storica Elizabeth Eisenstein ne avrebbe parlato in termini di «rivoluzione».

Le dimensioni contenute di queste pubblicazioni (12×7 centimetri) le rendevano ideali per il trasporto; utilizzando un termine più moderno li definiremmo tascabili, dunque particolarmente indicati per la circolazione delle notizie. In effetti, il passo dai libri blu al colportage, cioè la rete di venditori ambulanti, fu breve: questo sistema permise una diffusione capillare della letteratura, seppur semplificata e rimaneggiata, sul territorio europeo, favorendo anche l’alfabetizzazione dei ceti popolari. Inoltre, i titoli dei fratelli Oudot, specialmente i classici, fecero presa anche sugli ambienti della borghesia cittadina. L’opera dei fondatori fu portata avanti dai figli, che alla fine del ‘600 presero il controllo dell’azienda arrivando, negli anni, a una sorta di monopolio nel campo dell’editoria popolare (testi religiosi, almanacchi, ricettari, ecc). Una storia oggi preservata dagli archivi della Médiathèque du Grand Troyes, dove sono custoditi più di duemila degli originali livres bleus.

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