Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.
La grotta del salvataggio dei 12 ragazzini thailandesi è diventata una meta turistica
Circa sei mesi fa, la storia dei dodici ragazzini rimasti intrappolati con il loro allenatore in una grotta di Tham Luang, nel nord della Thailandia, e salvati dopo diciassette giorni aveva richiamato l’attenzione del mondo intero. Risoltasi nel migliore dei modi la vicenda, Quartz spiega come la cittadina continui ad attrarre non più volontari o soccorritori, ma schiere di turisti, che stanno facendo del sito nella provincia di Phetchaburi un’attrazione instagrammabile. Di recente il Guardian ha intervistato uno degli oltre cento venditori ambulanti che ormai stazionano nei pressi della grotta. La donna ha raccontato che si cercava da anni di trasformare Tham Luang in una meta turistica, un obiettivo raggiunto grazie al clamore suscitato dal salvataggio, di cui ora le persone del luogo raccolgono i frutti, sia in termini di ricavi economici, sia di orgoglio per la fama di cui gode il parco circostante.
Se infatti ai visitatori non è permesso accedere alla caverna al centro delle cronache lo scorso luglio, nei dintorni ci sono altre tre grotte, ed è in costruzione un museo commemorativo dell’impresa legata ai “Cinghiali” (dal nome della squadra di calcio in cui militavano i ragazzi). La testata americana suggerisce che, nella sua nuova popolarità, ha giocato un ruolo probabilmente decisivo la copertura mediatica dei mesi passati, amplificata dai social network. Per tutti coloro che non potranno viaggiare fino in Thailandia, del resto, è in arrivo perfino il film basato sulla storia vera.

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