Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Anche nel medioevo c’erano i Tupperware
Un recente articolo di Atlas Obscura racconta che anche gli uomini del medioevo avevano la loro versione dei Tupperware. A differenza di quelli odierni, però, erano commestibili e assomigliavano a delle bare. Li inventarono gli inglesi, si chiamavano coffyn e servivano per conservare i cibi, soprattutto quelli dolci come biscotti e pasticcini.
Non era soltanto il loro nome (coffyn) a ricordare una bara: gli antenati dei Tupperware avevano una forma lunga e rettangolare. I cuochi li costruivano usando un miscuglio di acqua, farina e lampreda: sì, perché erano commestibili. La lampreda, simile all’anguilla, era considerata una pietanza molto prelibata all’epoca. Infine, per rendere il tutto ancora più gustoso, si aggiungevano menta, prezzemolo, cannella, zenzero e mandorle tritate.
Sorprendere i propri ospiti con il contenuto dei coffyn era pratica comune, soprattutto tra i nobili. Alcuni ci nascondevano rane e uccelli, altri pensavano più in grande. Come re Carlo I, che dentro alla bara donata alla duchessa di Buckingham nascose un nano di nome Jeffrey Hudson, poi soprannominato Lord Minimus, che finì per diventare membro fedele della famiglia reale.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.