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È finita l’era delle scarpe con i lacci?

A giudicare dai modelli sul mercato, il futuro delle sneakers sembra essere completamente privo di lacci. Business of Fashion ha riportato un articolo che uscirà sul prossimo numero di Fantastic Man, un’evoluzione del footwear che da sempre ha cercato scorciatoie alle stringhe da allacciare a mano. Da quando nel 1989 uscirono le Reebok Pump – le prime scarpe da ginnastica ad avere un meccanismo di gonfiaggio interno attorno alla caviglia – la tecnologia non ha più smesso di cercare soluzioni automatiche per la chiusura delle scarpe.
I frequenti cambi di direzione nel campo dello sneaker design, ha detto BoF, ci suggeriscono che le scarpe stanno diventando sempre meno qualcosa da indossare e sempre più una parte del corpo. L’innovazione, iniziata con il sistema di chiusura tessile ideata da Velcro, ha sfornato nel tempo zip, strap, bottoni e magneti già incorporati nelle scarpe. Alcuni prodotti hanno avuto un discreto successo (le Puma Disc o le Reebok InstaPump Fury, in continua produzione dagli anni ’90) mentre altri modelli visionari non hanno avuto la stessa fama (come le Nike Kukini o le Adidas HUG).

C’è ancora chi dice, però, che i lacci sono indispensabili. Daniel Bailey, footwear designer e fondatore di ConceptKicks, ha sottolineato che gli standard funzionano ancora bene tra il pubblico. «In sostanza, i lacci sono esteticamente e culturalmente troppo importanti per sparire», ha detto Bailey. Ma i brand stanno facendo di tutto per rendere le scarpe ergonomiche e al passo con l’automazione. Tra gli ultimi esempi ci sono le Nike HyperAdapt (nell’immagine), che l’articolo descrive come un incrocio tra «un impressionante trucco magico e un misuratore di pressione futuristico». Con l’attivazione, la scarpa si contrae intorno al piede, chiudendosi da sola.

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