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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Cos’è il cappuccino index e perché aiuta a capire l’Unione europea

17 Gennaio 2018

L’Unione europea dice che stare in Europa costa poco, «meno di una tazza di caffè al giorno». Sicuri che sia vero? Politico Europe ha fatto un po’ di fact-checking su quello che è stato soprannominato il “cappuccino index”, o anche “EU Coffee Index”. Ha scoperto che sì, a conti fatti, stare in Europa costa meno di quanto non sostenga la campagna: da mezza tazza di caffè al giorno a 0,15 caffè. Molto dipende, ovviamente, da quanto costa un caffè, dato che varia molto da Paese a Paese.

Da dove arriva questa storia del caffè? Da una campagna video della Commissione europea, che spiega ai cittadini come funziona il finanziamento della Ue, che permette di fornire i fondi per importanti progetti – dalla ricerca ai progetti per i giovani, dall’agricoltura alla sicurezza comune – costando «meno di una tazza di caffè al giorno» a ogni cittadino europeo. Partendo dai dati dell’Unione europea, Politico Europe ha provato a calcolare quanto costa stare in Europa per ogni cittadino europeo, in base al Paese dove abita. Questo perché, com’è noto, il contributo all’Unione varia da Paese a Paese, in proporzione al numero di abitanti e al Pil. Il risultato è questo grafico:

Come si può vedere, quelli che pagano di più sono gli abitanti del Lussemburgo: per ognuno di loro stare in Europa costa 1,56 euro al giorno. Ogni italiano, invece, paga 75 centesimi al giorno. Nonostante la vulgata diffusa sulla Germania che paga un prezzo alto, i tedeschi pagano poco più di noi, 84 centesimi al giorno, e comunque meno dei francesi, che invece sborsano 91 centesimi al giorno. Romeni e bulgari pagano ancora meno, circa 20 centesimi al dì. Gli inglesi, che pure sui costi dell’Unione hanno montato su un bel casino, pagano la cifra astronomica di 61 centesimi al giorno.

Ok, ma come la mettiamo con il paragone con il caffé? La testata ha calcolato anche il costo dello stare in Europa in rapporto al costo locale di una tazza di cappuccino, o di caffè al latte (inutile spiegare che la distinzione tra cappuccino e caffelatte salta in alcune nazioni). Ecco, qui si scopre che per l’Italia il cappuccino index è più alto, perché da noi il cappuccino è particolarmente a buon mercato: ogni cittadino italiano contribuisce giornalmente alle Ue per un totale di 0,56 tazze di cappuccino.

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