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Kevin Costner è stato denunciato da un’attrice per una scena di stupro non prevista durante le riprese di Horizon Un episodio che ricorda molto quello che successe a Maria Schneider sul set di Ultimo tango a Parigi.
Dopo 60 anni a Mosca è stato inaugurato un nuovo monumento dedicato a Stalin Si trova nella stazione della metropolitana Taganskaya ed è l'esatta riproduzione di un monumento "perso" nel 1966.
Per prepararsi al ruolo di giurata del Booker, Sarah Jessica Parker ha detto che sta leggendo due libri al giorno Ha preso molto sul serio il ruolo, che prevede la lettura di 170 libri entro il 29 luglio.
In Slovacchia hanno deciso che la soluzione al problema degli orsi è mangiarli Ce ne sono troppi nelle foreste del Paese e il governo vuole diminuirne drasticamente il numero, anche se si tratta di una specie protetta.
A causa della crisi climatica un ghiacciaio in Svizzera è collassato e ha distrutto un intero villaggio Il sistema di monitoraggio ha permesso di evacuare per tempo il paese, ma il disastro di Blatten potrebbe ripetersi presto.
Maria Grazia Chiuri lascia la direzione creativa di Dior Dopo la collezione Cruise presentata a Roma due giorni fa, la stilista romana e la Maison francese si separano definitivamente dopo 9 anni.
Elon Musk ha lasciato il Doge ma assicura che è ancora il migliore amico di Donald Trump I due hanno bisticciato un po' nell'ultimo periodo, quindi Musk ne ha approfittato per rassicurare i fan suoi e di Trump.
Il produttore di Popeye di Robert Altman ha detto che quello è stato senza dubbio il film più incocainato di sempre Secondo Barry Diller, Ceo di Paramount all'epoca delle riprese, così tanta droga sul set di un film non si è mai vista.

Per LitHub questo è il miglior incipit di tutti i tempi

15 Dicembre 2017

Ieri Emily Temple, editor del blog letterario Literary Hub, ci informava dell’anniversario della nascita della scrittrice Shirley Jackson, nata a San Francisco il 14 dicembre 1916 e morta durante il sonno, a soli 48 anni, per un’insufficienza cardiaca, dopo una vita difficile condotta fuori e dentro dalle dipendenze (amfetamine, tranquillanti, alcol). Forse per festeggiare quello che sarebbe stato il suo 101esimo compleanno, forse perché è così e basta, Temple ha proposto un’analisi molto approfondita di quello che, secondo lei, è il miglior incipit di tutti i tempi, che qui proponiamo in versione originale e in nella traduzione italiana di Monica Pareschi. Si tratta dell’inizio di Abbiamo sempre vissuto nel castello, un romanzo pubblicato nel 1962. L’ultima pubblicazione italiana è del 2012 di Adelphi, con in copertina una natura morta di John F. Francis, Fragole, panna e zucchero (1850).

«My name is Mary Katherine Blackwood. I am eighteen years old, and I live with my sister Constance. I have often thought that with any luck at all I could have been born a werewolf, because the two middle fingers on both my hands are the same length, but I have had to be content with what I had. I dislike washing myself, and dogs, and noise. I like my sister Constance, and Richard Plantagenet, and Amanita phalloides, the death-cup mushroom. Everyone else in my family is dead».

«Mi chiamo Mary Katherine Blackwood. Ho diciott’anni e abito con mia sorella Constance. Ho sempre pensato che con un pizzico di fortuna potevo nascere lupo mannaro, perché ho il medio e l’anulare della stessa lunghezza, ma mi sono dovuta accontentare. Detesto lavarmi, e i cani, e il rumore. Le mie passioni sono mia sorella Constance, Riccardo Cuor di Leone e l’Amanita phalloides, il fungo mortale. Gli altri membri della famiglia sono tutti morti.»

Vale la pena di leggere l’articolo di Temple, che analizza l’incipit riga per riga, cercando di individuare cosa esattamente lo rende così unico e potente. La prima frase, nota, suona subito molto datata, all’antica, e lo stesso vale per il nome della protagonista, Mary Katherine Blackwood. Una delle prime informazioni che ci dà, la sua età, suona subito strana, man mano che procediamo nella lettura: il tono con cui elenca quello che “detesta”, infatti, sembra più quello di una bambina. E poi il desiderio frustrato di essere un lupo mannaro. Mary desidera la magia e il potere, sa che esistono, ma si sente sfortunata. E la lista continua (anche per questo è un ottimo incipit, commenta Temple, «chi non va pazzo per le liste?»), fino all’agghiacciante affermazione finale.

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