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01:54 martedì 15 luglio 2025
L’annuncio dell’arrivo a Venezia di Emily in Paris lo ha dato Luca Zaia Il Presidente della Regione Veneto ha bruciato Netflix sul tempo con un post su Instagram, confermando che “Emily in Venice” verrà girato ad agosto in Laguna.
Ancora una volta, l’attore Stellan Skarsgård ha voluto ricordare il fatto che Ingmar Bergman era un ammiratore di Hitler «È l’unica persona che conosco ad aver pianto quando è morto Hitler», ha detto. Non è la prima volta che Skarsgård racconta questo lato del regista.
Superman non ha salvato solo la Terra ma anche Warner Bros. La performance al botteghino dell'Uomo d'acciaio è stata migliore delle aspettative, salvando lo studio dalla crisi nera del 2024. 
Cosa si dice del nuovo sequel di Trainspotting, Men in Love Pare sia molto lungo, abbastanza nostalgico e con dei passaggi notevoli in cui Irvine Welsh si dimostra ancora in forma.
I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.

Aggirare gli abbonamenti ai giornali usando Google non sarà più possibile

03 Ottobre 2017

Per molto tempo, la ricerca su Google ha permesso di aggirare i paywall di giornali e magazine online. Era un segreto di Pulcinella: una volta trovati sul motore di ricerca, era possibile leggere gli articoli anche nel caso in cui sui rispettivi siti fossero consultabili solo a pagamento. Adesso invece, come riporta select/all, questo meccanismo non sarà più automatico. Google ha deciso di fare sì che gli editori scelgano quali e quanti articoli siano resi disponibili attraverso la ricerca.

In altri termini è la fine dalla cosiddetta politica del “First Click Free”, che da un lato si ritiene abbia limitato l’aumento degli abbonamenti ai giornali, dall’altro ha comunque mantenuto a livelli considerevoli il traffico organico. Gli editori, infatti, potevano scegliere di chiamarsi fuori dal “First Click Free”, ma non senza conseguenze. Il Wall Street Journal ha scelto di farlo all’inizio di quest’anno ottenendo, com’era prevedibile, un aumento delle sottoscrizioni, ma una grossa diminuzione di traffico sul sito.

La nuova politica di Google si chiama “Flexible Sampling” e prevede che gli editori abbiano facoltà di scegliere quanti articoli liberi i lettori potranno cercare al mese, ma quelli che sceglieranno di non farne vedere nessuno non saranno più penalizzati nelle ricerche.  Sul suo blog Google raccomanda «almeno nei primi tempi di farne vedere 10 al mese in modo da riuscire a conquistare nuovi abbonati». «Potrebbe essere l’inizio», commenta la sezione tecnologica del New York Magazine, «di una fase in cui finalmente i lettori saranno disposti a pagare per fruire contenuti online».

Foto Getty
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