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06:07 domenica 25 maggio 2025
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Un uomo in Norvegia si è svegliato con una nave cargo arenata nel suo giardino Ma solo dopo che il vicino è andato a svegliarlo per dirgli che c'era una nave cargo arenata nel suo giardino.
Pop Mart ha tolto i Labubu dagli store di Londra perché in fila si creavano delle risse L'azienda ha preso questa decisione per proteggere sia i suoi dipendenti che i clienti.
Per colpa di Trump, Harvard rischia di perdere quasi un terzo dei suoi studenti Gli studenti internazionali sono tantissimi e, con le loro tasse, contribuiscono grandemente al bilancio dell'università.
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La Thailandia ha depenalizzato la cannabis, ma il turismo della cannabis l’ha fatta pentire I casi di "turisti" che vanno e vengono dalla Thailandia a scopo di contrabbando sono aumentati a tal punto da costringere le autorità a intervenire.
Nel nuovo Assassin’s Creed si possono uccidere le persone ma non gli animali Anzi, gli animali si possono adottare e allevare, e c'è anche la possibilità di passare tutto il tempo ad accarezzarli.
Sentimental Value di Joachim Trier è il film favorito per la Palma d’oro, almeno a giudicare dalla standing ovation che ha ricevuto Quindici minuti di applausi, la più lunga standing ovation in questa edizione del festival.

Vi ricordate gli altri referendum sulla Catalogna?

02 Ottobre 2017

Il referendum sull’indipendenza catalana è la notizia che oggi domina le prime pagine dei giornali europei e la ragione è piuttosto semplice: la dura repressione da parte delle forze di polizia, con le relative immagini di elettori e manifestanti insanguinati, hanno (comprensibilmente) attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo e rappresentano una pessima pubblicità per il governo di Madrid. Eppure non è affatto la prima volta, nel passato recente che in Catalogna si svolge un referendum per l’indipendenza della regione. Come in questo caso, anche i referendum precedenti non avevano valore legale perché erano in conflitto con la costituzione spagnola, però non hanno portato a caos paragonabili a quello di questi giorni.

Come sono andati, allora, gli altri referendum sulla Catalogna? I precedenti sono due: una serie di cosiddetti “referendum informali” che sono sono svolti tra il 2009 e il 2010 in alcune città della regione e una consultazione più ampia che si è svolta nel 2014. La tornata elettorale del 2009-2010 è stata svolta su base cittadina: in altre parole, i separatisti hanno organizzato una serie di referendum cittadini, incluso uno a Barcellona, che si sono svolti indipendentemente. Come ricorda la Brookings Institution, si è trattato di un voto puramente simbolico, che ha registrato una partecipazione bassa (circa il 30 per cento degli aventi diritto) e una schiacciante vittoria dell’indipendenza, perché, come è facile intuire, sono andati a votare solamente i separatisti.

Il voto del 2014 invece si è svolto su base regionale, promosso dal governo catalano. Inizialmente il governo catalano aveva organizzato un vero e proprio “referendum”, ma poi, come è accaduto nel 2017, era stato giudicato anti-costituzionale. Così si era optato per un’altra definizione, “consultazione popolare”, e il voto, dichiaratamente senza valore legale, si è tenuto ugualmente: come nella tornata precedente, la partecipazione era stata bassa e ha stravinto l’indipendenza. Non ci furono grandi disordini, anche perché a quel tempo gli organizzatori accettavano l’idea che il voto non avrebbe avuto conseguenze pratiche e il governo di Madrid evitò di impedirlo fisicamente con la forza.

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