Hype ↓
00:28 giovedì 18 dicembre 2025
In un editoriale su Politico, Pedro Sánchez ha definito la crisi abitativa «la più grande emergenza di questa epoca» E ha invitato tutti i Paesi dell'Ue a iniziare a trattare il diritto alla casa come quello alla sanità e all'istruzione.
La Romania spenderà un miliardo di euro per costruire Dracula Land, un enorme parco giochi a tema vampiri Il parco verrà costruito vicino a Bucarest e l'intenzione è di competere addirittura con Disneyland Paris.
Tra i 12 film nella shortlist dell’Oscar al Miglior film internazionale ce ne sono tre che parlano di Palestina È invece rimasto fuori dalla lista Familia: il film di Francesco Costabile, purtroppo, non ha passato neanche la prima selezione dell’Academy.
I sostenitori di Trump sono andati sotto l’ultimo post Instagram di Romy Reiner a festeggiare la morte del padre A fomentare ulteriormente il loro odio è stata la breve didascalia del post che contiene una frase contro Trump.
La Spagna introdurrà un abbonamento mensile di 60 euro per viaggiare con tutti i mezzi pubblici in tutto il Paese È il secondo Paese in Europa che prende un'iniziativa simile: prima c'era stata la Germania, il cui abbonamento mensile costa anche meno.
Amazon installerà nei Kindle una AI che ti spiega i libri se non li hai capiti
 La nuova funzione si chiama "Ask This Book” e servirà ai lettori confusi, distratti o non proprio sveglissimi.
Il distributore americano Neon ha organizzato una proiezione per soli manager di No Other Choice di Park Chan-wook, che è un film su un uomo che uccide manager Con tanto di lettera indirizzata a tutti i Ceo delle aziende Fortune 500, invitati a vedere il film il 17 dicembre a New York alle ore 17 locali.
Zohran Mamdani ha fatto una performance in un museo di New York invitando i cittadini a dirgli quello che pensano di lui Ispirandosi alla celebre performance di Marina Abramović, il sindaco ha offerto colloqui di tre minuti a chiunque volesse parlargli.

Unexpected Israel

13 Giugno 2011

Un giorno Etgar Keret, una delle voci più originali e interessanti della letteratura israeliana, nonché co-autore insieme allo scrittore palestinese Samir El-Yusuf di Gaza Blues, è stato invitato a una conferenza letteraria in Norvegia. Insieme a lui avrebbero dovuto parlare due autori palestinesi, che però all’ultimo si sono ritirati. “Erano dei tipi gentili, ma entrambi hanno rifiutato di apparire al mio fianco, mi hanno detto che erano disposti a parlare con me, ma non in pubblico,” ha raccontato lo stesso Keret in un’intervistaThe Believer. “Mi hanno detto: ‘Siamo certi che capirai’, e io gli ho risposto ‘no, non capisco ma rispetto la vostra decisione’.” Poi uno dei due scrittori palestinesi ha chiesto a Keret di mandargli un suo libro, e gli è piaciuto talmente tanto che ha deciso di tradurlo in arabo.

Perché vi racconto questa storia? Perché, come Keret davanti ai suoi due colleghi palestinesi che non volevano apparire in pubblico con lui, io proprio non capisco chi si oppone alla manifestazione culturale Unexpected Israel, che si terrà a Milano in piazza duomo, a partire da oggi. Rispetto le loro idee, a patto che, come sembra, si impegnino a manifestarle pacificamente. Ma proprio non le capisco.

Se ho ben capito, l’obiettivo della manifestazione è promuovere la conoscenza di quell’Israele che solitamente non ci si aspetta. Il titolo, va da sé, scopiazza sfacciatamente il più celebre Incredible India. Ma la chutzpà (sfacciataggine), si sa, è una virtù squisitamente israeliana. Tanto che il termine chutzpà è stato preso paro-paro anche dall’inglese americano (Google per credere). Ma il punto è che, per una volta, si ha l’occasione di parlare di Israele al di là del solito dibattito sul conflitto mediorientale.

Stiamo parlando di un paese che ha moltissimo da offrire, dal punto di vista culturale, estetico e tecnologico. Vogliamo parlare del boom del cinema made in Tel Aviv, da Walzer con BashirMeduse, da LebanonBeaufort (Il Giardino dei Limoni eviterei di mettercelo perché a me i film didascalici danno l’orticaria, però anche quello è stato un successo)? Per non parlare della letteratura in lingua ebraica, che tra l’altro non si riduce più solamente alla trimurti Grossman-Yehoshua-Oz. Mai sentito parlare di Meir Shalev, di Assaf Gavron o, giusto per ritornarci, di Etgar Keret?

Eppure, quando si parla di Israele, lo si fa sempre in modo ideologico. E, francamente, non è solo colpa degli anti-israeliani. A ridurre Israele allo stato di “feticcio” su cui proiettare le proprie aspirazioni, senza conoscere veramente la cultura del paese, sono anche i suoi fan. Nel suo libro Israel vs Utopia, per esempio, Joel Schalit critica duramente il concetto di “hasbarà,” o propaganda filo-israeliana, perché lo ritiene una forma di imperialismo culturale. “Il problema è che spesso chi dice di difendere Israele non ha la benché minima conoscenza della realtà israeliana. Infatti chi si occupa di hasbarà difficilmente è un israeliano. Sono quasi sempre i ‘fan’ di Israele all’estero, che spesso lo vedono con un’ottica distorta… e i primi a rimetterci sono proprio gli israeliani, che si vedono ridotti a uno stereotipo,” mi ha spiegato una volta Joel.

Unexpected Israel è una manifestazione culturale e come tale andrebbe accolta. Anche per chi si oppone con tutte le sue forze contro le politiche del governo israeliano, dovrebbe essere un’occasione di confronto, non di contestazione.

E finalmente, se portata avanti nel modo corretto come mi auguro, potrebbe essere un’occasione di parlare Israele per quello che è: non solo una nazione in guerra, non solo una nazione che secondo alcuni si macchia di crimini gravissimi (e secondo me Israele di errori ne ha fatti parecchi), e neppure una patria di santi e di eroi. Ma anche un paese reale, fatto di gente reale, con un dinamismo e una creatività al di fuori del comune.

Nel mio piccolo avevo provato a spiegarlo, con un libro dedicato alle controculture giovanili israeliane e oggi aggiungo un altro mini-contributo con questa raccolta di foto scattate tra Gerusalemme, Cesare e Tel Aviv. Joel lo aveva fatto con uno spirito molto più dotto (e agguerrito) con il suo Israel vs Utopia. Spero che Unexpected Israel rispetti le promesse e offra davvero una finestra su Israele senza trasformarsi in uno strumento di propaganda.

Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.